No, non c’è una nuova “tassa sui condizionatori”
Si tratta solo di nuove e diverse regole sull'introduzione di un libretto di impianto per i condizionatori
Nelle ultime ore diversi giornali italiani hanno fatto circolare la notizia che il governo italiano ha introdotto una nuova “tassa sui condizionatori”. Le due associazioni di consumatori Federconsumatori e Adusbef hanno detto in una nota che la nuova tassa costerà «200 euro a famiglia» e si sono lamentate del fatto che «sono arrivati a tassare anche l’aria». La notizia è stata ripresa anche dal segretario della Lega Nord Matteo Salvini sulla sua pagina Facebook.
In realtà non è stata approvata alcuna tassa sui condizionatori, come ha precisato anche una nota del ministero dello Sviluppo Economico diffusa il 23 luglio: sono state semplicemente cambiate alcune norme che riguardano i condizionatori e la loro manutenzione. La più importante è che a partire dall’ottobre del 2014 i condizionatori e le caldaie devono essere accompagnati da un libretto di impianto che ne certifichi i dettagli, la sicurezza e l’efficienza energetica. Esisterà quindi un unico libretto di certificazione per ciascun apparecchio, il cui costo potrà variare dai 100 ai 200 euro. La decisione è stata presa per uniformarsi a una direttiva europea del 2010 che imponeva di disciplinare le emissioni di anidride carbonica relativa alla “climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua per usi igienici e sanitari”.
Esisteranno poi degli specifici controlli – nel caso di impianti per il condizionamento estivo – per quegli impianti con una potenza uguale o pari ai 12 kW, la cui cadenza è però regolamentata solo nel caso di impianti superiori ai 12 kW (e superiori ai 10 kW se prevedono un generatore di calore a fiamma). Il sito del ministero dello Sviluppo economico presenta una serie di FAQ, risposte relative a molte possibili domande, sull’impianto termico e sui tempi e i modi per la sua manutenzione e la compilazione del libretto di impianto.