Come fare una vacanza furba
Sette suggerimenti raccolti dal Wall Street Journal consultando esperti e ricerche scientifiche, per dare un po' di fondamento al repertorio dei consigli estivi
In un articolo che è il più letto sul sito negli ultimi due giorni, il Wall Street Journal ha interpellato alcuni studiosi e psicologi sui benefici delle vacanze dal lavoro, e raccolto informazioni da alcune ricerche. Per quanto il fatto sia intuitivo, studi scientifici hanno definito e indagato le ragioni e le modalità con cui le vacanze migliorano le condizioni di salute, aiutano il rapporto con gli altri e anche con il lavoro stesso. Dalle analisi consultate, il Wall Street Journal ha tratto una serie di istruzioni per costruire e trattenere al meglio questi benefici, meno banali (e meno seguiti) di quelli che leggiamo ritualmente sulle pagine di costume estive dei giornali.
Uno. Non servono vacanze lunghe, servono vacanze spesso
Le persone studiate in una ricerca citata dal Wall Street Journal hanno fatto in media 23 giorni di vacanza complessivi in un anno. Ma gli studi dimostrano che la salute e il benessere migliorano in media fino all’ottavo giorno, quando raggiungono il massimo, per poi cominciare a calare. Otto o nove giorni sono una buona misura di vacanza, ed è meglio staccare dal lavoro più volte – come è per il sonno e il riposo – che in un’unica lunga vacanza.
Due. Pensare alle vacanze è già vacanza
Gli psicologi hanno verificato che le emozioni positive legate all’immaginare e preparare una vacanza sono più forti di quelle del ricordo della vacanza stessa, per esempio. Ci fa meglio pensare a una vacanza futura che ricordarne una passata. «Le persone pre-vivono le esperienze, e questo è emotivamente eccitante».
Tre. Staccare, vivere la vacanza
Già, si dice sempre. Ma è vero per la gran parte delle persone. È rilassante e permette di sfruttare di più i vantaggi di una vacanza per la salute. Non è necessario spegnere tutti i rapporti col mondo, ma è bene destinare solo uno o due momenti – la mattina, la sera – al controllo delle mail, e sospendere i rapporti con il lavoro e con le persone legate al lavoro.
Quattro. Governare la vacanza
Non conviene solo emanciparsi dal lavoro, ma da qualunque altra cosa che ci tolga il controllo delle cose. Non mettere la sveglia, alzarsi naturalmente, consiglia l’articolo del Wall Street Journal, non imporsi cose che poi ci sentiremo in obbligo di rispettare, essere in possesso del tempo. Anche questo è un buon motivo per spegnere ogni tanto il telefono, e persino sottrarsi all’ansia da foto-da-fare. Non pensare alle foto, per un po’.
Cinque. Fare cose nuove
Ripetere le esperienze attenua i benefici della vacanza. Possibilmente andare in posti diversi e che non si conoscono, fare cose che non si sono fatte, nuove. Se si va in un posto conosciuto, invece, bisogna cercare di fare cose diverse e vivere altre emozioni.
Sei. Finirla bene
Il modo in cui la vacanza si conclude si radica di più nella sua percezione e prolunga l’esperienza positiva. Conviene progettare le cose in modo che gli ultimi giorni e il ritorno siano positivi e si conservino. Per esempio, spiega il Wall Street Journal, investire su un viaggio più comodo e piacevole al ritorno che non all’andata, se si deve scegliere.
Sette. Rientrare piano
Il grado di serenità misurato tra le persone tornate da una vacanza rispetto alle altre non dura a lungo: le ricerche parlano di una settimana o poco più, e poi le condizioni tornano uguali. Ma un modo per guadagnarne qualche giorno in più è tornare al lavoro e alla norma in maniera mediata e non improvvisa, progressivamente.