A che punto è il Tour de France
Oggi si corre l'ultima tappa collinare, prima delle tappe alpine e di quella finale a Parigi: Chris Froome è ancora in testa, fra qualche polemica
È ancora in corso il Tour de France, la più nota gara ciclistica su strada a tappe, che quest’anno si corre nei Paesi Bassi, in Belgio e in Francia. La gara è iniziata il 4 luglio e prevede 21 tappe: per ora ne sono state corse 15, l’ultima delle quali il 19 luglio nel sud della Francia fra Mende e Valence. Oggi si corre invece l’ultima tappa collinare. Dal 22 al 25 luglio si terranno quattro tappe di montagna, prima della tappa finale del 26 che si concluderà a Parigi.
Al momento è nettamente in testa alla classifica generale il 30enne ciclista britannico Chris Froome, che ha 3 minuti e 10 secondi sul colombiano Nairo Quintana e 3 minuti e 32 secondi sullo statunitense Tejay van Garderen (rispettivamente secondo e terzo in classifica). Il campione in carica Vincenzo Nibali è invece ottavo a più di 8 minuti da Froome, ed è fuori dalla lotta per le prime posizioni. Froome è considerato da molti il ciclista più in forma di tutto il Tour, ed è di gran lunga il favorito per la vittoria finale: negli ultimi giorni, però, è stato al centro di diverse voci e polemiche su un suo possibile utilizzo di sostanze proibite, al momento non supportate da nessuna prova concreta.
Le ultime tappe, quella di oggi
Nel corso delle prime tappe, la situazione è stata piuttosto equilibrata. I ciclisti favoriti prima dell’inizio del Tour – Chris Froome, Nairo Quintana, Vincenzo Nibali e Alberto Contador – erano tutti nelle prime posizioni. La tappa che ha deciso buona parte dell’attuale classifica del Tour è stata la decima, corsa fra Tarbes, capoluogo del dipartimento degli Alti Pirenei, e La Pierre-Saint Martin, al confine con la Spagna. La tappa prevedeva una durissima salita nel tratto finale al traguardo, ed è stata vinta con distacco da Chris Froome: sia Nibali sia Contador sono arrivati molto dopo, rispettivamente con 4 minuti e 25 secondi e 2 minuti e 50 secondi di ritardo.
Dall’undicesima tappa in poi, Froome ha “controllato” la classifica generale, riuscendo a incrementare piano piano il suo vantaggio sugli altri ciclisti. Le ultime tappe sono state vinte da ciclisti esperti nelle gare veloci, e fuori dai primi 15 posti della classifica generale. Nella tappa di sabato 18 Nairo Quintana – uno fra i favoriti, prima dell’inizio del Tour – ha sorpassato Tejay van Garderen nella classifica generale e ottenuto il secondo posto, mentre in seguito alla tappa di domenica 19 le posizioni fra i primi 10 in classifica sono rimaste invariate.
La tappa di oggi è lunga 201 chilometri, parte da Bourg de Peage e arriva a Gap: è famosa per un noto incidente capitato all’ex ciclista statunitense Lance Armstrong nel 2003. Nel percorso è infatti prevista una discesa molto ripida per arrivare alla città di Gap: quell’anno, durante la discesa, il ciclista spagnolo Josaba Beloki scivolò su una chiazza di catrame e cadde a poca distanza da Armstrong. Per evitare di cadere a sua volta e conservare la maglia gialla – che aveva appena ottenuto nella tappa precedente – Armstrong decise di andare fuori pista e “tagliare” uno dei tornanti della discesa, pedalando nel prato. Armstrong vinse il Tour di quell’anno, salvo poi perdere il titolo in seguito alla nota squalifica per doping.
La questione doping
Negli ultimi giorni è nato una specie di caso attorno a Chris Froome, sulle cui ottime prestazioni girano da qualche tempo voci di doping (mai verificate: Froome non ha è risultato positivo ad alcun controllo). Una delle insinuazioni più pesanti, fra gli altri, le ha fatte il commentatore sportivo ed ex ciclista Laurent Jalabert durante un’intervista con la radio francese RTL. Dopo la notevole vittoria della decima tappa da parte di Froome, Jalabert ha infatti detto a RTL che la superiorità di Froome su altri fortissimi ciclisti come Nibali e Contador lo ha messo «un po’ a disagio», e ha aggiunto di non sapere se Froome sia o meno «troppo forte». In molti hanno fatto notare che lo stesso Jalabert – che in seguito ha negato di avere fatto delle insinuazioni su Froome – è risultato positivo all’EPO nel 2004 (l’EPO è una sostanza vietata che controlla la produzione di globuli rossi nel sangue). Dopo le dichiarazioni di Jalabert, Froome lo ha accusato su Twitter di avere negato le insinuazioni, e ha postato un video con l’intervista di Jalabert a RTL sottotitolata.
.@JalabertLaurent if you’re going to deny making statements about me maybe you should remember that you’re being recorded on Live TV/Radio
— Chris Froome (@chrisfroome) July 19, 2015
— Chris Froome (@chrisfroome) July 19, 2015
Non è la prima polemica per Froome, in questo Tour de France. Dopo la 14esima tappa, corsa sabato 18 luglio, Froome ha detto di essere stato attaccato da uno spettatore con un contenitore pieno di urina, e che successivamente la stessa persone gli ha urlato «dopato».