È morto Elio Fiorucci
Aveva creato uno dei marchi italiani di moda più conosciuti al mondo, quello con gli angioletti: aveva 80 anni
Elio Fiorucci è stato trovato morto questa mattina nella sua abitazione di Milano, in viale Vittorio Veneto: aveva 80 anni ed era conosciuto soprattutto per avere fondato l’azienda che porta il suo cognome, specializzata nella produzione di abiti e di gadget di vario tipo con il famoso marchio con i due angeli.
Fiorucci era nato a Milano il 10 giugno del 1935 e, seguendo l’attività di famiglia, aveva iniziato a occuparsi di moda da ragazzo, interessandosi soprattutto alle mode e alle cose che facevano tendenza nel Regno Unito verso la fine degli anni Sessanta. Nel 1967 aprì il primo negozio in Galleria Passerella, dove venivano raccolte e vendute collezioni provenienti da Londra. In pochi anni il negozio divenne molto popolare e nel 1970 riconoscibile grazie al logo con u die angioletti ideati dall’architetto Italo Lupi e ancora oggi usato dall’azienda.
Sulla scia del successo del primo punto vendita, nel 1974 Elio Fiorucci aprì un secondo negozio a Milano in via Torino: uno store su tre piani, un po’ kitsch, in cui era possibile acquistare di tutto e con un ristorante interno e uno spazio per incontri. L’anno seguente l’azienda aprì un negozio a Londra, città da cui Fiorucci aveva tratto ispirazione nei suoi primi anni di attività. Il successo commerciale portò all’apertura nel 1976 di un negozio a New York, cosa che contribuì a rendere il marchio molto conosciuto negli Stati Uniti, con l’apertura a fine anni Settanta di un altro negozio a Los Angeles. In quegli anni Fiorucci avviò collaborazioni con diverse altre aziende, che volevano riproporre i suoi stili e le sue mode nei loro prodotti. Le collezioni Fiorucci, molto colorate e fantasiose, continuavano ad aumentare e andavano dai jeans elasticizzati alle t-shirt e felpe con disegni fatti dalla Disney.
Nel 1990 Elio Fiorucci cedette l’azienda alla società giapponese Edwin International, che mantenne comunque a Milano un centro di design, con diversi creativi e la direzione dello stesso Fiorucci. La collaborazione terminò nel 2001.