La strage a Chattanooga, in Tennessee
Un uomo armato ha attaccato due complessi militari uccidendo quattro persone e ferendone altre tre prima di essere ucciso
Nella tarda mattina di giovedì 16 luglio (in Italia era sera) un uomo armato ha attaccato due complessi militari a Chattanooga, nel Tennessee (Stati Uniti), uccidendo quattro marines e ferendo altre tre persone. L’uomo è morto nell’attacco, probabilmente in seguito all’intervento della polizia, ma non sono stati diffusi dettagli. Stando alle prime ricostruzioni, l’uomo aveva con sé diverse armi: dopo avere sparato decine di colpi dalla propria auto in direzione di un centro di reclutamento dell’esercito, ha raggiunto un complesso della Marina militare statunitense dove ha ucciso i quattro marines. Molti dettagli dell’attacco – che è durato mezz’ora in due posti diversi, distanti una quindicina di chilometri – sono ancora da chiarire, comprese le motivazioni e gli obiettivi dell’assalitore.
Durante una conferenza stampa, alcuni funzionari dell’FBI hanno detto che l’autore dell’attacco si chiamava Mohammod Youssuf Abdulazeez, un ventiquattrenne originario del Kuwait e naturalizzato negli Stati Uniti. Aveva frequentato le scuole superiori a Chattanooga e non era mai stato indagato per potenziali attività terroristiche. Le autorità statunitensi si erano invece occupate in passato del padre, sospettato di avere raccolto e trasferito denaro per conto di alcune organizzazioni con possibili legami con il terrorismo islamico internazionale. Per ora le autorità stanno trattando il caso come “un’indagine per la sicurezza nazionale” legata a un caso di “terrorismo interno”.
Secondo SITE Intelligence Group, la società specializzata nella ricerca e analisi delle attività online delle organizzazioni jihadiste, Abdulazeez negli ultimi giorni aveva pubblicato almeno due post su un blog in cui parlava di Islam. In uno dei testi diceva che la vita è “breve e amara” e che ogni buon musulmano non dovrebbe mai “perdere l’opportunità di sottomettersi al volere di Allah”. Al momento comunque non ci sono elementi per sospettare che l’attacco a Chattanooga fosse stato organizzato con la complicità di altre persone. Il New York Times dice che alcune caratteristiche dell’attacco compiuto ieri ricordano il modo di agire dei miliziani dello Stato Islamico, ma finora non sono stati trovati elementi che possano legare Abdulazeez all’ISIS o ad altre organizzazioni terroristiche. Gli investigatori confidano di capire qualcosa in più nelle prossime ore, soprattutto attraverso l’analisi del computer e di altri oggetti appartenuti all’assalitore. Le autorità non escludono che l’ISIS a un certo punto possa rivendicare l’attacco, ma una semplice rivendicazione non dimostrerebbe comunque una sua implicazione diretta.
Spiega il Wall Street Journal che gli investigatori dell’antiterrorismo stanno anche indagando un viaggio di sette mesi in Giordania compiuto da Abdulazeez nel 2014. Secondo gli investigatori, Abdulazeez potrebbe aver usato il viaggio in Giordania per cercare contatti e aiuto per l’attentato di ieri, magari spostandosi in altri paesi limitrofi. L’FBI normalmente controlla i viaggi in determinate aree del mondo di soggetti ritenuti a rischio di partecipare ad azioni di terrorismo, ma Abdulazeez non era considerata una persona pericolosa.
L’attacco di Chattanooga è il più grave dall’aprile dello scorso anno, quando tre persone furono uccise e più di una decina rimasero ferite in un attacco condotto a Fort Hood, in Texas. L’uccisione dei quattro marines è inoltre avvenuta a poche settimane di distanza dalla strage di Charleston, nel South Carolina, dove un assalitore ha ucciso nove persone all’interno di una chiesa della comunità nera. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha detto che “è straziante che quelle persone, che hanno servito questo paese con grande valore, siano state uccise in questo modo” e ha poi chiesto a “tutti i cittadini statunitensi di pregare per le loro famiglie”. Obama ha confermato che apparentemente l’uomo avrebbe agito da solo.