Chi era Satoru Iwata, presidente di Nintendo

È morto domenica a 55 anni: ha contribuito a creare la Wii ed era molto apprezzato dagli appassionati di videogiochi

di Hayley Tsukayama - Washington Post

Iwata a San Francisco, il 2 marzo 2015 (White/Nintendo of America via Getty Images)
Iwata a San Francisco, il 2 marzo 2015 (White/Nintendo of America via Getty Images)

Il 12 luglio è morto a 55 anni Satoru Iwata, presidente di Nintendo, una storica società giapponese di videogiochi. Iwata era malato da tempo ed è morto per le conseguenze di un tumore al dotto biliare. Iwata è stato un capo molto ben voluto, che ha guidato Nintendo durante momenti difficili così come durante i suoi momenti migliori: fu nominato presidente nel 2002 ed è stato il primo presidente nella storia di Nintendo a non essere legato alla famiglia Yamauchi, che fondò la società. Nintendo ha detto che per il momento la società sarà guidata da Genyo Takeda, attualmente capo dell’area ricerca e sviluppo, e da Shigeru Miyamoto, famoso per essere stato il creatore della serie di videogiochi su Super Mario.

Iwata iniziò la sua carriera nei videogiochi come dipendente di HAL Laboratory, la software house conosciuta per aver creato la serie di videogiochi Kirby. La morte di Iwata è arrivata dopo l’uscita di Nintendo da un periodo negativo, al termine del quale ha annunciato alcune nuove iniziative, tra cui la creazione di una partnership per iniziare a creare giochi per smartphone. Iwata era molto amato dai fan di Nintendo ed era noto per essere il conduttore di Nintendo Direct, una serie di video a metà strada tra la conferenza stampa e le “chiacchiere al caminetto”, i discorsi informali che il presidente statunitense Franklin Delano Roosevelt era solito fare alla radio. Nei suoi discorsi informali Iwata raccontava cosa aveva in programma Nintendo e quali erano i suoi piani futuri. Cordiale e disponibile, Iwata mostrava anche ai giocatori l’interno degli uffici Nintendo e curava il blog Iwata Asks (“Iwata domanda”) in cui intervistava gli sviluppatori dei videogiochi.

Iwata era malato da tempo: l’anno scorso aveva saltato l’E3 di Los Angeles, la più importante fiera del settore dei videogiochi, per sottoporsi a delle operazioni chirurgiche per fermare la crescita di un tumore. Iwata aveva però spiegato agli investitori che l’operazione era andata bene e aveva ripreso il suo incarico a ottobre. Bloomberg Business ha raccolto e raccontato i quattro principali prodotti Nintendo che hanno segnato la presidenza di Iwata.

Nintendo DS
È una console portatile. Creata nel 2004, aiutò a cambiare l’esperienza del gioco in mobilità: aveva per esempio un touch screen, anni prima che Apple lo rendesse popolare grazie al suo iPhone. Il doppio schermo del Nintendo DS rese le grafiche più chiare e permise nuove dinamiche di gioco. Grazie al DS Nintendo innalzò il livello dei videogiochi in mobilità, avvicinandosi di molto alle console “vere”. La connettività wireless permetteva poi di giocare in gruppo. Ne sono state vendute 154 milioni.

Wii
È una console creata nel 2006, famosa soprattutto per i sensori di movimento posizionati sui joystick. La Wii permise a Nintendo di differenziarsi rispetto a Sony e Microsoft, che producevano Xbox e PlayStation. La Wii fu capace di unire le famiglie grazie ai suoi innovativi e semplici giochi basati sui sensori di movimento. La Wii permetteva di muoversi e socializzare, ed escludeva quasi totalmente la violenza presente nei videogiochi delle altre console. In questi dieci anni sono state vendute più di 100 milioni di Nintendo Wii, che è così diventata la console per videogiochi più venduta della storia.

Nintendo 3DS
È il successore del DS, e dal 2011 ha permesso ai giocatori di immergersi in una realtà a tre dimensioni senza necessità di indossare degli strani occhiali. Il Nintendo 3DS permette ai giocatori di utilizzare i loro vecchi giochi per Nintendo DS: i giocatori possono quindi compare un nuovo dispositivo senza dover per forza comparare nuovi giochi, una cosa abbastanza rara nel mondo dei videogiochi.

Amiibo
Mentre gli investitori e gli analisti insistevano affinché Nintendo entrasse nel mercato dei giochi per smartphone, Iwata ha preso una direzione diversa scegliendo Amiibo. Le piccole statuette Amiibo, create nel 2014, interagiscono con gli hardware di gioco per personalizzare l’esperienza dei videogiocatori, rendendo “mobile” la loro esperienza. Dal 2014 a oggi sono stati venduti più di 10 milioni di Amiibo e a marzo è stato approvato un piano per integrare gli Amiibo con i giochi per smartphone.

© Washington Post 2015