Due cittadini israeliani sono scomparsi nella Striscia di Gaza
Secondo fonti dell'intelligence israeliana erano stati fermati e interrogati da Hamas: di loro non si hanno notizie da mesi
Due cittadini israeliani sono scomparsi negli ultimi mesi dopo essere entrati nella Striscia di Gaza, ha detto giovedì il ministro della Difesa di Israele. Non è ancora chiaro come sia successo e l’identità di uno dei due uomini non è stata diffusa. Dell’altro invece si sa che è un israeliano-etiope di nome Avera Mengistu, di 28 anni e con problemi mentali.
Mengistu era stato fermato da uomini di Hamas lo scorso settembre, poco dopo la fine della guerra tra Hamas e Israele. Era stato detenuto e interrogato da alcuni militanti di Hamas e poi sembra fosse stato rilasciato, ma non ci sono certezze su questo punto. Il secondo uomo, un cittadino arabo israeliano, è invece scomparso lo scorso aprile mentre attraversava il valico di Erez: da quanto se ne sa, scrive Haaretz, l’uomo si trova ancora in custodia di Hamas. Della scomparsa dei due uomini si parla solo oggi per la decisione di un tribunale israeliano di permettere a Haaretz, il principale quotidiano di Israele, di raccontare quanto è successo.
Il capo dell’ufficio politico di Hamas, Khaled Meshal, ha detto ai giornalisti che Israele ha cercato di mettersi in contatto con Hamas attraverso dei mediatori europei per chiedere la liberazione dei due uomini. Meshal ha però detto che Hamas non è disposta a negoziare finché non saranno scarcerati i due uomini che erano stati prima rilasciati da Israele all’interno dell’accordo per la liberazione del soldato Shalit, e poi riarrestati dopo il rapimento e l’uccisione di tre ragazzi israeliani in Cisgiordania (è una storia complicata e intricata, che va avanti di rappresaglia in rappresaglia da molti mesi).
La famiglia di Mengistu è stata molto critica nei confronti del governo israeliano: alcuni suoi membri, parlando con la stampa, hanno accusato il governo di non essersi impegnato abbastanza per liberare Mengistu e hanno aggiunto che le cose sarebbero state molto diverse se la persona rapita fosse stato un uomo bianco (in Israele ci sono manifestazioni periodiche contro il razzismo e la discriminazione contro le persone di origine africana che vivono nel paese). Haaretz scrive che la famiglia non ha ancora incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nonostante gli avesse mandato una lettera poco dopo la scomparsa di Mengistu.