Guida al Tour de France
Tutto quello che c'è da sapere sulla più famosa corsa ciclistica a tappe al mondo, che è partita oggi (per godersela anche da profani)
di Gabriele Gargantini – @GGargantini
Aggiornamento dopo la prima tappa: l’australiano Rohan Dennis ha vinto la prima tappa, conquistando così la maglia gialla. L’italiano Vincenzo Nibali è riuscito a guadagnare alcuni secondi sui suoi diretti avversari: Quintana, Froome e Contador.
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Oggi è cominciato il Tour de France, la più nota gara ciclistica su strada a tappe, nonché uno dei più importanti eventi sportivi al mondo per spettatori e giro d’affari: si concluderà il 26 luglio. Questa è la 102esima edizione del Tour de France, che è trasmesso in quasi 200 nazioni: si calcola che gli spettatori che lo seguono lungo le strade siano in totale più di 10 milioni. Il Tour de France si tiene ogni anno a luglio ed esiste dal 1903, quando fu organizzato con scopi promozionali da L’Auto, il quotidiano che è poi diventato L’Equipe, il più famoso giornale sportivo francese (anche in Italia avvenne una cosa simile quando nel 1909 la Gazzetta dello Sport creò il Giro d’Italia). Proprio per questo il riconoscimento al miglior corridore è in Italia la maglia rosa (il colore della Gazzetta) e in Francia dal 1919 la maglia gialla (le pagine di L’Auto erano stampate su carta gialla).
I principali favoriti per la maglia gialla del Tour de France 2015 sono quattro: il britannico Chris Froome, già vincitore nel 2013; lo spagnolo Alberto Contador, vincitore dell’ultimo Giro d’Italia; il colombiano Nairo Quintana e l’italiano Vincenzo Nibali, vincitore dell’ultima edizione del Tour de France. I corridori che vogliono vincere il Tour de France devono essere degli specialisti delle corse a tappe: devono cioè essere esperti, bravi sia in salita che nelle tappe “a cronometro”, tatticamente capaci, fisicamente nelle migliori condizioni e supportati da una squadra forte. Froome, Contador, Quintana e Nibali rispondono a tutte queste caratteristiche e sono considerati oggi i quattro più forti ciclisti al mondo per le corse a tappe.
Il percorso del Tour de France
Il Tour de France del 2015 è diviso in 21 tappe e ha una lunghezza complessiva di 3.360 chilometri: ci sono nove tappe pianeggianti, tre tappe collinari, sette tappe di montagna (cinque delle quali con arrivo in salita) e due tappe a cronometro (una individuale e una a squadre). Per la 21esima volta nella sua storia il Tour parte dall’estero e per la sesta volta nella sua storia lo fa dall’Olanda, questa volta da Utrecht. Per arrivare in Francia il Tour passerà anche dal Belgio: la seconda tappa, da Anversa a Huy, sarà tutta in territorio belga. Il Tour de France finirà, come ogni anno dal 1975, a Parigi: sul viale degli Champs-Élysées che porta all’Arco di Trionfo.
Il Tour de France è conosciuto anche come la Grand Boucle, un termine francese che significa “il grande circuito”: questo perché data la forma e la conformazione geografica della Francia il percorso spesso si muoveva sul territorio francese – andando verso Pirenei e Alpi per trovare le salite – per poi tornare a Parigi. Anche quest’anno il Tour de France passerà da Pirenei e Alpi, ma avrà un percorso che non ricorda affatto un circuito: le prime tappe saranno tutte a nord, ne seguiranno molte al sud e, dopo un ultimo lungo trasferimento ci sarà la tappa conclusiva di Parigi.
Le tappe più belle (e difficili)
Il Tour de France inizia con una tappa a cronometro di 14 chilometri: ci saranno dei distacchi tra i corridori, ma saranno poco rilevanti. I primi problemi per i corridori che vogliono vincere la maglia gialla arriveranno alla quarta tappa, il 7 luglio: quel giorno affronteranno sette tratti di pavé percorrendo parte delle strade della Parigi-Roubaix, la più bella, difficile e rinomata corsa ciclistica di un giorno. Il pavé è un terreno complicato e difficile da affrontare: rende difficile manovrare la bicicletta e, specialmente se dovesse piovere (lì capita spesso), aumenta il rischio di cadute e forature e di conseguenza i distacchi temporali tra i corridori.
La nona tappa, quella dell’11 luglio, sarà una prova a cronometro a squadre: una gara dove le singole squadre che gareggiano partono a scaglioni, e vince chi impiega il minor tempo. Il 14, 15 e 16 luglio ci saranno tre difficili tappe sui Pirenei: i corridori affronteranno tra gli altri il Col du Tourmalet (la cui vetta è alta 2.115 metri) e il Plateau de Beille, una salita lunga più di 15 chilometri. Le salite delle Alpi saranno tutte concentrate in quattro tappe, dalla 17esima alla 20esima. La 20esima tappa sarà una delle più belle e decisive: i corridori saliranno, partendo da 500 metri d’altezza, agli oltre 2mila metri del Col de la Croix de Fer, scenderanno di nuovo fino a 700 metri e risaliranno verso i 1.850 metri dell’Alpe d’Huez, la storica e difficile salita dove è posto l’arrivo di tappa.
Le maglie
Il più importante riconoscimento assegnato dal Tour de France è la maglia gialla, che va al corridore che percorre l’intero percorso nel minor tempo. Oltre alla maglia gialla saranno assegnate di giorno in giorno – e in maniera definitiva a fine Tour – altre tre maglie: la maglia verde, per il vincitore della classifica a punti (si guardano cioè i piazzamenti, non i distacchi); l’iconica e storica maglia a pois (rossi su sfondo bianco), assegnata al miglior scalatore; la maglia bianca, consegnata al miglior giovane (con meno di 25 anni). Il Tour de France assegnerà anche un premio alla miglior squadra e, di giorno in giorno, un premio al corridore più combattivo: quello che, anche senza riuscire a vincere, dimostrerà di averci provato più di tutti.
I favoriti per la maglia gialla
Il sito SNAI, specializzato in scommesse sportive, ha al momento queste quote: Froome è il vero favorito, dato a 2,80 (scommettendo 10 euro se ne vincono 28), seguono Quintana (3,40), Nibali (4,50) e Contador (5,00). Il ciclismo, ancora più di altri sport, è soggetto a molte e diverse variabili: già dai primi giorni di corsa queste quote cambieranno. È comunque improbabile che il vincitore del Tour de France del 2015 non sia uno di questi quattro corridori. Ci sono altri buoni corridori da corse a tappe – il giovane francese Pinot, gli esperti spagnoli Rodriguez e Valverde e lo statunitense van Garderen, molto forte a cronometro – ma nessuno di loro ha mai vinto il Tour de France ed è difficile che lo facciano battendo i forti avversari di quest’anno.
Chris Froome ha 30 anni ed è il favorito perché è tra i migliori a cronometro e in salita, ed è probabilmente quello con la squadra più forte, la Sky. Nel Tour del 2012 Froome arrivò secondo dietro Wiggins, suo compagno di squadra e suo capitano: l’opinione generale è che Froome fosse più forte ma rispettò le gerarchie, sacrificandosi. Nel 2013 Froome ha vinto; nel 2014 è partito favorito ma si è dovuto ritirare per problemi fisici, conseguenti ad alcune cadute. In questi tre anni Froome ha mostrato una frequenza e un’intensità di pedalata che nessun ciclista era riuscito a produrre fino a ora.
Alberto Contador ha 32 anni: è il ciclista più esperto del Tour de France ed è quello più talentuso, tatticamente creativo ed elegante (oltre che efficace) nello stile di pedalata (di lui si dice che “danzi sui pedali”). Ha vinto il Tour de France per due volte e anche lui si è dovuto ritirare l’anno scorso. Quest’anno ha già vinto il Giro d’Italia, e sembra voglia provare a vincere, nello stesso anno, Tour de France e Vuelta di Spagna: una cosa finora mai riuscita a nessuno.
Nairo Quintana ha 25 anni e nella sua carriera ha finora partecipato una sola volta al Tour de France, nel 2013, arrivando secondo dietro Froome. Nel 2014 Quintana ha invece vinto il Giro d’Italia. Quintana è alto 1 metro e 67 centimetri e pesa circa 60 chili: se è particolarmente in forma in salita potrebbe riuscire a staccare tutti. Ha però due problemi: a cronometro perderà sicuramente secondi (o minuti) sia da Froome che da Contador e la sua squadra – la Movistar – è meno forte di quella dei rivali.
L’italiano Vincenzo Nibali ha 30 anni e nella sua carriera ha vinto la Vuelta di Spagna (nel 2010), il Giro d’Italia (nel 2013) e il Tour de France (nel 2014). In questa stagione Nibali non ha ancora ottenuto grandi vittorie, questo perché – a differenza, per esempio, di Contador – ha preferito allenarsi quasi esclusivamente in vista del Tour de France. Nibali non è il più forte né in salita né a cronometro, è però un corridore completo e particolarmente apprezzato per la sua intelligenza tattica. Nel Tour de France dell’anno scorso Nibali ha anche dimostrato di essere molto forte sul pavé, cosa che gli potrebbe permettere di guadagnare secondi sui rivali già dalla prima tappa. Nibali è poi un ottimo discesista, più bravo dei suoi diretti avversarsi e probabilmente il più bravo tra tutti i corridori al Tour.
E tutti gli altri
Il favorito per la maglia verde (quella della classifica “a punti”) è lo slovacco Peter Sagan, che l’ha vinta nelle ultime tre edizioni del Tour. Sagan è un corridore molto abile in pianura, in volata e capace anche di buone prestazioni in tappe collinari, con salite né troppo lunghe né troppo ripide. I suoi principali avversari per la maglia verde saranno due velocisti: Alexander Kristoff e Mark Cavendish, che in carriera ha già vinto 25 tappe al Tour de France.
Alcune tappe del Tour de France saranno vinte dai dei velocisti, alcune dagli uomini di classifica, altre da specialisti del pavé, delle gare a cronometro o degli arrivi né pianeggianti né di salita. Tra loro ci sono anche i 15 italiani che, oltre a Nibali, partecipano a questa edizione del Tour, tra loro non c’è Fabio Aru, che è arrivato secondo al Giro di quest’anno e corre nella stessa squadra di Nibali: Aru correrà la Vuelta, a settembre.
Al Tour de France partecipano 198 corridori, divisi in 22 squadre: non sono più di dieci quelli che davvero sperano di poterlo vincere, il Tour. Un’altra trentina di corridori è al Tour per cercare un buon piazzamento nella classifica generale: tutti gli altri sono lì per lottare per una delle altre maglie, per cercare una vittoria di tappa o, semplicemente, per aiutare il proprio capitano a raggiungere il suo obiettivo.
L’aiuto dei compagni di squadra sarà fondamentale per chi vorrà vincere il Tour de France. I “gregari” aiutano il loro “capitano” in molti modi: il loro compito è fare in modo che il loro capitano consumi le minori energie possibili durante ogni tappa, così che nei momenti decisivi possa avere le massime energie. I gregari saranno per esempio già fondamentali durante la seconda tappa, che arriverà a Utrecht, in Olanda, domenica 5 giugno: la tappa è completamente pianeggiante e apparentemente semplice ma si arriverà nella provincia di Zelanda, un luogo particolarmente ventoso. Il vento creerà dei problemi: un corridore rimasto solo e contro vento perderebbe secondi e minuti dai corridori che riuscissero a restare uniti, collaborando e sfruttando le rispettive scie.
Perché proprio il Tour?
Il Giro d’Italia e la Vuelta di Spagna hanno percorsi e salite più difficili di quelle del Tour de France, in cui le salite sono lunghe ma mai particolarmente ripide. Eppure la maglia gialla del Tour de France è la più ambita e rinomata: questo perché il Tour esiste da più tempo di Giro e Vuelta, e poi perché dal 1930 fino agli anni Sessanta il Tour de France era corso da squadre nazionali, e questo ne aumentò di molto fascino, prestigio e attrattiva sui tifosi. Coppi e Bartali, per esempio, non andavano al Tour in quanto corridori delle loro squadre (Bianchi o Legnano) ma come corridori della squadra italiana. Il Tour de France corso da squadre nazionali aveva un’importanza tale che si dice che una vittoria di Bartali nel 1948 abbia notevolmente contribuito ad allentare il clima di tensione dopo un attentato a Palmiro Togliatti, leader del Partito Comunista.
Il Tour de France ha poi saputo conservare la sua importanza nei decenni successivi, come confermato dal fatto che ogni anni fosse scelto dai più forti corridori al mondo. Nella storia del Tour de France ci sono quattro corridori che sono riusciti a vincere la maglia gialla in cinque edizioni: il francese Jacques Anquetil, che vinse nel 1957 e poi dal ’61 al ’64; il belga Eddy Merckx, dal ’69 al 72′ e poi nel ’74, il francese Bernard Hinault, tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, e lo spagnolo Miguel Indurain, dal 1991 al 1995.
Dove vedere il Tour de France in tv
Tutte le tappe del Tour de France saranno trasmesse dalla Rai e da Eurosport: Rai Sport seguirà parti più estese di ogni tappa, dedicando anche speciali e approfondimenti al Tour, Rai 3 trasmetterà invece i chilometri conclusivi, con modi e tempi che varieranno a seconda del giorno e della tappa. Eurosport seguirà il Tour de France con le dirette di ogni tappa e con alcuni programmi dedicati, prima e dopo la corsa. Il Tour de France si potrà seguire anche in streaming da computer, tablet e smartphone grazie al sito e all’app della Rai.