7 cose sulla finale di Coppa America
Cile-Argentina si gioca stasera alle 22: qual è il giocatore da tenere d'occhio e cosa c'entra l'allenatore del Marsiglia Marcelo Bielsa
Aggiornamento – Il Cile ha battuto ai rigori l’Argentina nella finale della Coppa America, dopo che i tempi regolamentari e i supplementari erano finiti sul 0-0. È la prima Coppa America vinta dal Cile nella sua storia.
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Questa sera alle 22 ora italiana si gioca Cile-Argentina, la finale di Coppa America: Cile e Argentina sono le due squadre più forti del torneo. Entrambe giocano un calcio molto offensivo e per entrambe sarà una partita di grande importanza: la nazionale del Cile non ha mai vinto alcun trofeo nella sua storia – e l’attuale gruppo di giocatori è oggi piuttosto anziano, per gli standard del calcio – mentre l’Argentina non vince un trofeo da 22 anni, e la scorsa estate ha perso per un solo gol la finale dei Mondiali contro la Germania. Per i cileni la partita di stasera avrà diversi altri significati particolari: l’edizione di quest’anno della Coppa America è stata ospitata proprio dal Cile e nelle 24 partite di Coppa America giocate finora fra Argentina e Cile, il Cile non è mai riuscito a vincere.
Il Cile è arrivato in finale vincendo il suo girone eliminatorio e battendo Uruguay e Perù rispettivamente ai quarti e in semifinale. Anche l’Argentina ha vinto il suo girone, e poi ha battuto nei quarti la Colombia – una delle squadre più deludenti di questa edizione, assieme al Brasile – e in semifinale il Paraguay per 6-1. La partita sarà trasmessa gratuitamente in Italia da Gazzetta tv, il canale televisivo di proprietà della Gazzetta dello Sport visibile al canale 59 del digitale terrestre. In streaming sarà visibile sul live streaming di Gazzetta tv. In occasione di Cile-Argentina, inoltre, Gazzetta tv allestirà un maxischermo galleggiante nel canale della Darsena, nel centro di Milano (la città della redazione principale della Gazzetta dello Sport). Abbiamo messo insieme sette cose interessanti per arrivare preparati alla partita, e fare bella figura con gli amici.
1. Chi giocherà
L’Argentina ha a disposizione tutti i giocatori in rosa, mentre nel Cile mancherà sicuramente Gonzalo Jara, squalificato per tutto il torneo dopo aver provocato in un modo molto bizzarro l’espulsione di Edinson Cavani durante Uruguay-Cile. I giornali cileni hanno parlato di qualche dubbio sulle condizioni di Alexis Sánchez, attaccante dell’Arsenal e probabilmente il più forte giocatore del Cile (anche se reduce da alcune partite mediocri): Sánchez dovrebbe comunque giocare titolare. Giocherà titolare anche Javier Mascherano, fortissimo centrocampista difensivo del Barcellona e uno dei giocatori più importanti per lo schema tattico dell’Argentina, la cui difesa si è inoltre dimostrata molto solida, nel corso del torneo. Mascherano ha rischiato di non giocare la finale, così come Lionel Messi, perché diffidato già durante la semifinale contro il Paraguay: entrambi hanno però evitato di prendere un cartellino giallo e stasera saranno regolarmente in campo.
Entrambe le squadre giocheranno coi loro consueti sistemi di gioco: il 3-4-1-2 molto fluido e dinamico del Cile e il 4-3-3 molto ordinato dell’Argentina.
2. Il giocatore da tenere d’occhio
Sarà sicuramente Eduardo Vargas, attaccante cileno 25enne di proprietà del Napoli ma con una carriera piuttosto travagliata alle spalle. Vargas è stato considerato da molti uno dei giocatori migliori di questa edizione del torneo, in cui ha già segnato quattro gol, e in generale gioca spesso bene con la nazionale cilena: in 46 partite giocate dal 2009 a oggi con la nazionale ha segnato 22 gol, quasi uno ogni due partite. Non gli è andata altrettanto bene con le sue squadre di club: il Napoli l’ha comprato con aspettative altissime nel gennaio del 2012 – pagandolo circa 15 milioni di dollari – salvo poi darlo in prestito per tre stagioni di fila, rispettivamente in Brasile, Spagna e Inghilterra.
Quest’anno, per esempio, ha giocato l’intera stagione in prestito in Premier League – il massimo campionato inglese – coi Queens Park Rangers, una delle squadre minori di Londra. Vargas ha segnato solamente tre gol in 21 partite. Il QPR è poi arrivato ultimo ed è retrocesso in Premiership. Nello stesso periodo di tempo, dal settembre 2014 a oggi, Vargas ha segnato 7 gol con la nazionale cilena, più del doppio rispetto a quelli segnati col QPR. Secondo il blog calcistico Ecos del balon, Edu Vargas rappresenta il jugador-selección per antonomasia: un calciatore, cioè, che riesce a rendere al massimo solamente nelle partite della propria nazionale (un tipo di giocatore molto comune per molte nazionali del Sud America). Vargas ha anche segnato uno dei gol più belli di tutto il torneo: un gran tiro da fuori nella semifinale contro il Perù, valido per il definitivo 2-1.
https://vine.co/v/eJxeUP2baQW
3. L’attacco spaventoso dell’Argentina
La nazionale argentina di quest’anno ha probabilmente l’attacco migliore in circolazione, se non uno dei migliori in assoluto nella storia del calcio. Basta dare un’occhiata ai numeri: i titolari sono Lionel Messi – per tutti il giocatore più forte al mondo, per molti il più forte della storia – e Sergio Agüero, che in questa stagione, presi assieme, hanno segnato 90 gol (cioè 18 in più di quanti ne ha segnati la Juventus nella scorsa stagione di Serie A, che ha vinto). Il trio d’attacco è completato da Ángel Di María, reduce da una stagione mediocre al Manchester United ma che al momento è forse il più forte centrocampista offensivo in Europa. Dietro ai titolari, ci sono Gonzalo Higuaín – che ha segnato 53 gol col Napoli nelle ultime due stagioni – e Carlos Tevez, che ha appena concluso con la Juventus una delle migliori stagioni della sua carriera. Ancora più dietro ci sono anche Erik Lamela ed Ezequiel Lavezzi, fortissimi centrocampisti offensivi che in passato hanno giocato rispettivamente per Roma e Napoli.
4. Il complottismo nei confronti del Cile
Specialmente in Argentina e in Uruguay in molti si sono lamentati dei parecchi – a loro dire – episodi favorevoli al Cile nel corso di questa edizione di Coppa America. Alcuni particolarmente sospettosi hanno anche fatto notare come il Cile abbia ottenuto un sorteggio molto facile, e sia capitato in un girone eliminatorio con alcune delle squadre più scarse del torneo (cioè Bolivia, Ecuador e Messico). Il giornalista sportivo Tim Vickery ha raccolto una serie di episodi “sospetti” sul Bleacher Report, concludendo ovviamente che le ipotesi dei complottisti non hanno alcuna solidità: l’ex attaccante del Lecce e della nazionale uruguayana Javier Chevanton, per esempio, aveva profetizzato su Twitter che Messi e Mascherano sarebbero stati squalificati per la finale, cosa che non è avvenuta.
Mañana roja a Mascherano y a Messi seguro y antes de la final le dan la copa a chile..es tan lindo el fútbol y lo manchan así de fácil.
— Javier Chevanton (@JChevanton) June 29, 2015
Le lamentele degli avversari del Cile si sono concentrate soprattutto sull’assurda espulsione di Cavani durante Uruguay-Cile – Cavani era stato provocato dal difensore cileno Gonzalo Jara, non visto dall’arbitro – e sulle severe espulsioni degli avversari Jorge Fucile e Carlos Zambrano, rispettivamente di Uruguay e Perù. C’è poi l’episodio del primo gol del Cile contro il Perù: poco prima dell’intervallo un pallone calciato dalla sinistra Alexis Sánchez era stato sfiorato da Aranguiz e poi messo in porta da Edu Vargas. Al momento del tocco leggero di Aranguiz, Vargas si trovava parecchio davanti alla linea dei difensori avversaria, ma il gol è stato regolarmente assegnato.
https://twitter.com/FanSidedGIF/status/615675542684205056
Vickery conclude comunque che l’unico vero episodio inspiegabile è stata l’espulsione di Fucile, arrivata peraltro alla fine della partita: gli altri episodi sono tutti opinabili, oppure difficili da rilevare, come nel caso del gol di Vargas.
5. Uno che non c’è
Sia il Cile sia l’Argentina sono allenate da due allenatori che per loro stessa ammissione hanno imparato molto da un noto e celebrato allenatore argentino: Marcelo Bielsa, l’attuale allenatore del Marsiglia. Bielsa è noto principalmente per il calcio bellissimo e spettacolare delle sue squadre, per i suoi metodi di allenamento molto dettagliati e per le sue rarissime vittorie da allenatore. El Paìs ha scritto che nonostante nessuna delle due squadre sia oggi allenata da Bielsa – che pure ha allenato l’Argentina dal 1998 al 2004, e il Cile dal 2007 al 2011 – quella di stasera sia una specie di vittoria del “Bielsismo”: da giocatore, l’allenatore dell’Argentina Gerardo Martino era uno dei preferiti di Bielsa quando allenava il Newell’s Old Boys, una delle più forti squadre argentine degli anni Novanta. E nonostante Martino sia considerato un allenatore più pragmatico di Bielsa, è stato più volte definito un “bielsista”. Jorge Sampaoli, che è stato assunto come allenatore del Cile dopo l’abbandono di Bielsa, ha conservato in gran parte la struttura della squadra impostata da Bielsa, e una volta ha spiegato la sua venerazione per lui dicendo di essere «Bielsa-dipendente».
6. L’ultimo trofeo vinto dall’Argentina
Risale al 1993, e fu proprio un’edizione dalla Coppa America. In quel torneo l’Argentina di Gabriel Batistuta e Diego Simeone riuscì a battere in finale il Messico dopo avere battuto nella fase a eliminazione diretta il Brasile e la Colombia, che come oggi erano due delle più forti nazionali al mondo. In finale l’Argentina vinse proprio grazie a una bella doppietta di Batistuta.
7. “El mago”
Uno dei giocatori più celebrati in Sud America è il centrocampista cileno Jorge Valdivia, soprannominato “il mago”. Valdivia è uno dei giocatori più intelligenti e tecnici di tutto il torneo, e si era messo in mostra già l’anno scorso ai Mondiali del 2014. Valdivia è però quasi a fine carriera: ha 31 anni e gioca negli Emirati Arabi Uniti. Cosa notevole: ha giocato solamente 14 partite in Europa, fra il 2004 e il 2005, con Rayo Vallecano e Servette.