Alice nel Paese delle Meraviglie, 150 anni fa
Ogni 4 luglio si celebra l'Alice Day, dedicato alla protagonista di uno dei libri fantasy più famosi al mondo e di un altrettanto celebre film della Disney
In tutto il mondo il 4 luglio è l’Alice Day, il giorno in cui si celebra la protagonista di Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, uno dei più famosi libri fantasy della storia. Il libro fu scritto da Lewis Carroll e fu pubblicato nel 1865. Il libro e la sua protagonista vengono festeggiati il 4 luglio perché il 4 luglio del 1863 fu il giorno in cui Carroll ebbe l’idea per scrivere Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Accadde durante una gita in barca compiuta vicino a Oxford, in Gran Bretagna, con tre bambine: Lorina, Edith e Alice. Fu proprio quest’ultima, che allora aveva dieci anni, a ispirare all’autore la storia ambientata nel “paese delle meraviglie”, ricca di rompicapi linguistici e matematici, di strani personaggi e di bizzarrie memorabili (rappresentati anche nel famosissimo film d’animazione della Disney): ne abbiamo raccolta qualcuna, per festeggiare degnamente il 152esimo Alice Day.
Lewis Carroll
Lewis Carroll è lo pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson, matematico e scrittore inglese nato nel 1832 e morto nel 1898. Il suo pseudonimo è un gioco di parole fra i suoi due nomi di battesimo: Charles (Carolus in latino) è diventato Carrol; Lutwidge (Ludovicus in latino) è diventato Lewis. È molto probabile, scrive il Guardian, che Lewis Carroll soffrisse di un particolare disturbo neurologico che causava allucinazioni e distorsioni nella forma degli oggetti, facendoli sembrare molto più piccoli o molto più grandi (un tema ricorrente, nel libro). Il disturbo, scoperto e spiegato nel 1955 dallo psichiatra inglese John Todd, è anche conosciuto come l’Alice in Wonderland Syndrome.
Alice, quella vera
La prima versione del libro che poi diventò Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie fu scritto prima del Natale del 1864, appositamente per una bambina di nome Alice Liddell. Come intestazione di quella prima copia Carroll scrisse: «Come regalo di Natale a una cara bambina in memoria di un giorno d’estate». Carroll e Liddell rimasero amici per anni, fino a che lei non partì per viaggiare in Europa: i due, negli anni, smisero poi di frequentarsi. In alcune occasioni successive Carroll disse anche che Alice Liddell fu solamente una fonte di ispirazione per l’Alice protagonista della sua storia. Un particolare notevole: la protagonista del libro è bionda, e così per anni è stata rappresentata in molte illustrazioni (e anche nel famoso film di animazione della Disney). Ma Alice Liddell, la bambina a cui Carroll si ispirò per il suo libro, in realtà era mora.
Alice Liddell nel 1858, in una fotografia scattata dallo stesso Lewis Carroll
Il sequel del libro
Esiste un seguito di Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie: si intitola Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò e fu scritto da Carroll nel 1871. La storia è ambientata sei mesi dopo la fine del primo libro e la storia inizia con Alice che incuriosita da uno specchio nel suo salotto scopre di poterci passare attraverso. Mentre il primo libro è ricco di riferimenti alle carte da gioco, il secondo si concentra invece molto sul gioco degli scacchi. Nel dodicesimo e ultimo capitolo di Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò c’è anche un riferimento ad Alice Liddell: si tratta di un acrostico, un testo in cui le prime lettere di ogni riga compongono una parola di senso compiuto. L’acrostico contenuto nel dodicesimo capitolo forma – in inglese – le parole “Alice Pleasance Liddell” (Pleasance è il secondo nome della “vera” Alice).
Il Bianconiglio
Il Coniglio Bianco (o bianconiglio, a seconda delle traduzioni), è il più famoso personaggio incontrato da Alice nel suo viaggio: è proprio per cercare di seguirlo nella sua tana che Alice arriva nel Paese delle Meraviglie, alle porte del quale abita il coniglio con una cameriera di nome Marianna (per cui Alice viene scambiata). Il Bianconiglio è una sorta di Araldo della regina di cuori, non si mostra mai particolarmente interessato ad Alice, ed è particolarmente famoso per ripetere spesso l’espressione «È tardi, è tardi!». Nella lingua inglese contemporanea, il Bianconiglio è diventato sinonimo di un evento inaspettato e particolarmente rivelatore. Il Bianconiglio (“White Rabbit”, in inglese) è per esempio citato in Matrix, nel momento in cui Neo, protagonista del film, viene invitato a non fermarsi alle apparenze e a scoprire “quant’è profonda la tana del Bianconiglio”.
L’incipit del libro
Il libro, nella sua prima traduzione, iniziava descrivendo la noia di Alice per i libri senza dialoghi né figure. Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie è un libro particolarmente ricco di dialoghi e, sin dalle sue prime edizioni, arricchito da numerosi disegni, molti dei quali ormai diventati iconici. Il blog Brain Pickings ne ha raccolto le migliori.
Alice cominciava a sentirsi assai stanca di sedere sul poggetto accanto a sua sorella, senza far niente: aveva una o due volte data un’occhiata al libro che la sorella stava leggendo, ma non v’erano né dialoghi né figure, – e a che serve un libro, pensò Alice, – senza dialoghi né figure?
As Alice in Wonderland turns 150 we celebrate an unsung hero in her story @dailytelegraph http://t.co/3AzHOjfQbX pic.twitter.com/2HHPa2zw5B
— Daily Tele Arts Team (@dailytelearts) June 28, 2015
Alice e lo Stregatto
Uno dei dialoghi più famosi di Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie è quello tra Alice e lo Stregatto, un personaggio particolarmente rappresentativo delle ambiguità del libro. Lo Stregatto è infatti un personaggio enigmatico e sempre al di sopra delle parti, mai a favore o mai contro nessuno. Anche nel film di animazione della Disney lo Stregatto è rimasto uno dei personaggi più buffi e ambigui di tutta la vicenda.
“Un giorno Alice arrivò a un bivio sulla strada e vide lo Stregatto sull’albero.
“Che strada devo prendere?” chiese.
La risposta fu una domanda: “Dove vuoi andare?”
“Non lo so”, rispose Alice.
“Allora, – disse lo Stregatto – non ha importanza.”
Il primo film sulle avventure di Alice
In questi 150 anni Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie è stato soggetto a numerose riedizioni di vario tipo e, soprattutto, a molte trasposizione cinematografiche (fra cui, fra le più famose, quella della Disney e il film uscito nel 2010 e diretto da Tim Burton). Ma la prima in assoluto, della durata di poco meno di 10 minuti, fu realizzata in Gran Bretagna più di 100 anni fa, nel 1903. Nei primi anni del Novecento il cinema era ancora ai suoi inizi e ci furono molti problemi nel rappresentare le numerose stranezze del “paese delle meraviglie”: il film è ancora oggi studiato per il suo utilizzo degli effetti speciali.