Ci sono stati due attacchi di Boko Haram nel nord-est della Nigeria
Sono stati i più violenti delle ultime settimane, diretti soprattutto contro uomini che pregavano in moschea: sono morte circa 150 persone
Tra mercoledì e giovedì Boko Haram ha ucciso circa 150 persone in due attacchi separati nello stato di Borno, nel nord-est della Nigeria. Il numero dei morti è stato riportato dai principali siti di news internazionali con piccole differenze: si basa su testimonianze di persone sopravvissute, come spesso accade per gli attacchi di Boko Haram, ma non è stato ancora confermato dalle autorità nigeriane. Il primo attacco è stato compiuto a Kukawa, città che si trova vicino al lago Ciad, dove sono state uccise 97 persone tra cui donne e bambini. Giovedì Boko Haram ha attaccato diversi uomini che avevano appena finito di pregare nella rispettive moschee in due paesi vicino alla città di Monguno: stando alle testimonianze dei sopravvissuti, nel secondo attacco sono state uccise 48 persone.
L’attacco a Kukawa, hanno raccontato alcuni testimoni, è stato compiuto da una cinquantina di miliziani. Babami Alhaji Kolo ha detto ad AFP che i terroristi prima si sono avvicinati ai fedeli musulmani di varie moschee che stavano pregando e «poi hanno cominciato a sparare sui fedeli, la maggior parte uomini e ragazzini. Non hanno risparmiato nessuno. Mentre alcuni terroristi aspettavano di dare fuoco ai corpi delle persone uccise, altri sono andati di casa in casa e hanno cominciato a sparare indiscriminatamente alle donne che stavano preparando da mangiare». Anche nell’attacco del giorno dopo, ai due paesi vicino a Monguno, Boko Haram ha aspettato che gli uomini finissero di pregare in moschea prima di ucciderli e dare fuoco a molte case dei residenti.
I due attacchi di mercoledì e giovedì sono i peggiori compiuti da Boko Haram nelle ultime settimane. Da diversi mesi l’esercito nigeriano, insieme agli eserciti di Ciad e Niger, ha cominciato una più intensa azione militare contro Boko Haram riuscendo a riconquistare alcuni territori nel nord-est della Nigeria. Alla fine del 2014 Boko Haram controllava un’area grossa più o meno come il Belgio: poi l’esercito nigeriano è riuscito a riprendere il controllo di 17 del 20 governi locali che erano stati conquistati dai miliziani. Il presidente nigeriano Muhammadu Buhari, che ha preso il posto di Goodluck Jonathan dopo le elezioni di fine marzo 2015, ha confermato di considerare la guerra contro Boko Haram una delle priorità della sua presidenza.
Negli ultimi sei anni i miliziani di Boko Haram hanno ucciso migliaia di persone in Nigeria – 17mila secondo Amnesty International – e hanno costretto un milione e mezzo di persone a lasciare le loro case. I miliziani del gruppo, a quanto se ne sa, stanno tenendo ancora in ostaggio molte donne e bambine, tra cui le 219 studentesse rapite nell’aprile del 2014 alla scuola di Chibok. L’obiettivo di Boko Haram è quello di creare un califfato islamico nel nord-est della Nigeria: all’inizio di marzo di quest’anno Boko Haram si è affiliato allo Stato Islamico (o ISIS).