I problemi dell’Albero della Vita
La base doveva essere accessibile ai ragazzi sotto i 25 anni ma a causa di problemi tecnici e legali non se ne farà probabilmente nulla
Dopo le numerose polemiche sui ritardi e le lentezze dei lavori per Expo, molte persone che vanno a visitarlo restano sorprese nel trovare tutto completato e in ordine: non ci sono cartacce in giro, tutti i padiglioni sono funzionanti e i problemi che si presentano vengono affrontati e risolti in tempi brevi. Nel complesso Expo sta funzionando bene ma è pur sempre uno spazio di un milione di metri quadri e qualche problema è inevitabile: per esempio gli inconvenienti tecnici e burocratici che probabilmente impediranno l’accesso alla base dell’Albero della Vita.
L’Albero della Vita – che si trova di fianco a Palazzo Italia e di sera diventa l’attrazione principale dell’Esposizione, con il suo spettacolo di luci, musica e getti d’acqua – è formato da una struttura in legno e acciaio, alta 35 metri, ed è stato progettato dal direttore artistico di Palazzo Italia Marco Balich. L’idea iniziale era quella di permettere ai ragazzi sotto i 25 anni di accedere alla base dell’Albero, formata da una piattaforma appoggiata sull’acqua della Lake Arena, per registrare un videomessaggio di quindici secondi sull’argomento “Per me l’Italia è”, che sarebbe poi stato trasmesso in rete. Lo aveva detto ad aprile lo stesso Marco Balich alla conferenza stampa di presentazione, al teatro Piccolo di Milano: “Dobbiamo puntare sui giovani per poter cambiare il nostro futuro”.
Ci sono stati numerosi disguidi che hanno reso quasi impossibile la realizzazione di questa idea: l’ultimo in ordine temporale ha a che fare con la sicurezza. Per far registrare i messaggi e far funzionare la struttura prevista alla base dell’Albero ci vogliono molti cavi e altro materiale elettrico, che passerebbero molto vicino all’acqua della Lake Arena: problemi tecnici e di sicurezza che difficilmente si riuscirà a risolvere, secondo i tecnici che stanno cercando di trovare una soluzione.
Questo però non è la prima difficoltà ad aver impedito l’accesso all’Albero della Vita. A metà maggio il presidente dell’Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone, non aveva dato il via libera al progetto perché i sei tablet per registrare i messaggi sarebbero stati forniti da Telecom. Successivamente è stata sollevata anche una perplessità legale: concedendo l’accesso ai ragazzi sotto i 25 anni sarebbero stati coinvolti anche i minorenni, e le registrazioni audio e video avrebbero potuto violare la legge sulla privacy. Si era pensato di rendere possibile l’accesso soltanto ai maggiorenni, o di far accompagnare i minori dai genitori, ma così sarebbe andato perso lo spirito dell’iniziativa.