Oggi durerà un secondo di più
Questa notte sarà aggiunto un “secondo intercalare” per la 27esima volta in 42 anni: serve a sincronizzare gli orologi atomici e l'orario planetario
Oggi durerà un secondo in più rispetto alle classiche 24 ore di una giornata, secondo il sistema di misurazione del tempo: nella notte tra il 30 giugno e il 1° luglio agli orologi atomici del mondo, circa 70 in tutto, sarà aggiunto il cosiddetto “secondo intercalare” (in inglese leap second) per permettere la sincronizzazione tra l’orario ufficiale – Coordinated Universal Time (UTC) – e la rotazione terrestre, che è meno regolare della misurazione del tempo. L’aggiunta di un secondo ogni certo numero di anni fu decisa per la prima volta nel 1972 dall’International Earth Rotation Service – l’organismo internazionale con sede a Parigi che si occupa della gestione di vari sistemi internazionali di riferimento – e nella notte di oggi sarà ripetuta per la 27esima volta. Il secondo di “correzione” viene aggiunto solo quando ritenuto necessario e soltanto in date precise: la decisione di aggiungere un secondo al 2015 era stata confermata dall’IERS in un bollettino a inizio anno.
Il “secondo intercalare” serve a uniformare la misurazione del tempo tramite gli orologi atomici, basata cioè sull’oscillazione di un atomo di cesio, con l’orario planetario, che invece si basa sulla rotazione della Terra intorno al Sole: la velocità di rotazione della Terra non è costante, a causa dei cambiamenti che avvengono all’interno del nucleo terrestre e di altre variabili, e quindi la misurazione del tempo risulta leggermente più lenta rispetto a quella basata sulla velocità di oscillazione degli atomi. Questa differenza viene generalmente quantificata temporalmente nell’ordine di un’ora ogni mille anni: per quanto minima possa apparire, rappresenta oggi secondo gli esperti una differenza più significativa – e difficilmente quantificabile – rispetto a quanto non avrebbe potuto essere centinaia di anni fa, prima della digitalizzazione dei dati. Da questa sincronizzazione, per capirci, dipende il corretto funzionamento di aeroporti, mercati azionari e missioni spaziali per le quali sono fondamentali anche i miliardesimi di secondo.
L’ultima aggiunta di “secondo intercalare” risale al 30 giugno 2012 (convenzionalmente viene aggiunto o il 30 giugno oppure il 31 dicembre) e, nei giorni seguenti, i media riportarono che molti sistemi informatici collegati in Rete avevano avuto qualche problema a gestire il secondo aggiuntivo e a sincronizzare il loro orario: questo aveva causato diversi inconvenienti tecnici o in alcuni casi messo offline certi servizi. Tra i siti e le società che ebbero problemi ci furono Reddit, Mozilla, Gawker Media, FourSquare e LinkedIn. Il secondo intercalare è da diversi anni argomento di dibattito internazionale tra favorevoli e contrari all’operazione artificiale di aggiustamento dell’orario. Tra gennaio e febbraio del 2012 si è svolta a Ginevra una Conferenza Mondiale delle Radiocomunicazioni in cui è emerso un marcato disaccordo tra i paesi partecipanti.
Per contenere gli errori e i costi, alcuni paesi (tra cui Stati Uniti, Francia, Italia e Germania) vorrebbero dismettere questo aggiustamento e favorire nuovi sistemi, che però devono essere ancora perfezionati. Altri paesi (tra cui Regno Unito, Cina e Canada) sono contrari ad abbandonare il sistema vigente, in assenza di alternative, e ribadiscono i rischi che un’eventuale sospensione potrebbe determinare, causando la progressiva divergenza tra il tempo degli orologi atomici e il tempo della rotazione terrestre. Ad ogni modo, Nick Stamatakos, a capo dell’area Earth Orientation Parameters allo United States Naval Observatory di Washington, sostiene che la rotazione terrestre sia leggermente meno lenta rispetto a quanto lo fosse negli anni Settanta: si tratta comunque di una velocità insufficiente per sincronizzarsi con la velocità alla base del funzionamento degli orologi atomici.