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Polaroid da Expo
Alcune persone camminano sopra alla rete del padiglione del Brasile (Marta Cantoni/Il Post)
Alcune persone camminano sopra alla rete del padiglione del Brasile (Marta Cantoni/Il Post)
La piscina del padiglione della Repubblica Ceca (Marta Cantoni/Il Post)
La scritta "Breathe" nel bosco del padiglione dell'Austria (Marta Cantoni/Il Post)
Il padiglione degli Stati Uniti, con i vaporizzatori davanti all'entrata e la bandiera americana (Marta Cantoni/Il Post)
Il Cluster del Caffè, con appese le fotografie di Sebastião Salgado (Marta Cantoni/Il Post)
Il muro di coltivazioni del padiglione di Israele (Marta Cantoni/Il Post)
Le dune del padiglione degli Emirati Arabi Uniti (Marta Cantoni/Il Post)
Una visuale dell'Open Air Theatre, vuoto (Marta Cantoni/Il Post)
Una visuale del Cardo, con in fondo l'Albero della Vita (Marta Cantoni/Il Post)
Un particolare del padiglione dell'azienda cinese Vanke, progettato dall'architetto Daniel Libeskind (Marta Cantoni/Il Post)
Una visuale dall'alto del Decumano dal padiglione del Messico (Marta Cantoni/Il Post)
Il Cluster del riso, con le pareti dei padiglioni a specchio (Marta Cantoni/Il Post)
Alcune persone camminano nel padiglione del Regno Unito, a forma di alveare (Marta Cantoni/Il Post)
Il padiglione del Nepal, ancora incompiuto per colpa del terremoto (Marta Cantoni/Il Post)
Il padiglione della Cina, con un campo di fiori gialli all'ingresso (Marta Cantoni/Il Post)
L'Albero della Vita alla Lake Arena (Marta Cantoni/Il Post)
Le statue dello scenografo italiano Dante Ferretti, proprio all'entrata di Expo (Marta Cantoni/Il Post)
Il padiglione della Coca-Cola (Marta Cantoni/Il Post)
I foodtruck americani, che vendono hamburger, hot-dog, costine e panini con l'aragosta (Marta Cantoni/Il Post)
L'installazione del designer Fabio Novembre, lungo il Decumano (Marta Cantoni/Il Post)
Una visuale del Decumano (Marta Cantoni/Il Post)