Cosa fanno i volontari a Expo 2015
Ogni giorno sono 520, divisi in due turni da cinque ore e mezza, e tutti hanno dovuto superare un colloquio e fare un corso di formazione
Quando si entra per la prima volta a Expo è facile sentirsi un po’ disorientati dalle grandi dimensioni del sito – circa un milione di metri quadrati – dalla distribuzione dei padiglioni e dalla tanta gente che gira tra Cardo e Decumano, le due vie principali. Per aiutare i visitatori a trovare quello che stanno cercando, e in generale per fornire informazioni, ci sono sparsi per Expo i volontari – quelli con la divisa bianca, azzurra e fucsia.
I volontari sono principalmente ragazzi giovani – molti italiani (circa il 70 per cento) ma c’è anche un 11 per cento di cinesi, che fanno il passaggio di testimone con la scorsa Expo, che si era svolta a Shanghai, dove avevano lavorato circa 800mila volontari – ma ci sono anche adulti che hanno mandato il curriculum per partecipare alla selezione. Infatti tutti i volontari che lavoreranno gratuitamente dentro il sito dell’Esposizione sono stati scelti tramite invio di curriculum, da cui poi sono stati selezionati i potenziali candidati: le persone selezionate hanno quindi sostenuto un colloquio e hanno dovuto studiare la storia e la disposizione di Expo, tramite un corso online di formazione con test per verificare le competenze, prima di essere prese.
Le squadre di volontari lavorano dentro Expo per 14 giorni, per poi essere sostituite da altre persone: i turni sono divisi in due fasce da 5 ore e mezza, dalle 9 alle 14.30 il primo turno, dalle 14.30 alle 20 il secondo. Dopo questo orario, che corrisponde all’incirca alla chiusura dei padiglioni, non ci saranno più volontari fino al giorno successivo. Ogni squadra è composta da 260 persone, quindi in una giornata lavorano in tutto 520 volontari. A loro volta le 260 persone sono divise in gruppi da dieci, a cui viene assegnata un’area di competenza per aiutare le persone consegnando mappe di Expo o dando consigli e indicazioni: molte delle domande riguardano la posizione dei vari padiglioni nazionali, ma i visitatori chiedono spesso anche un consiglio su cosa visitare, o su quello che vale la pena vedere.
Una volta finito il turno, i volontari posso rimanere dentro Expo per visitare i padiglioni, farsi un giro per i Cluster o per mangiare qualche specialità straniera (per ogni turno hanno un buono in convenzione con foodtruck e punti di ristoro, ma niente ristoranti). Hanno anche ricevuto alcune raccomandazioni generali: devono ad esempio togliersi la divisa ufficiale da volontario una volta finite le cinque ore e mezza di servizio, per evitare che la gente veda in coda per vedere un padiglione una persona che fa parte dello staff di Expo, ed è meglio se non parlano troppo tra loro durante il turno, per essere a disposizione delle persone che passano. Alla fine dei quattordici giorni i volontari, che non sono pagati per il lavoro svolto, ricevono in regalo un tablet e possono tenere il materiale che gli viene fornito all’inizio, che comprende due polo, due felpe, un K-way per la pioggia, un cappellino, una borraccia e uno zainetto.