Vincenzo De Luca è stato sospeso da presidente della Campania
Lo ha comunicato Matteo Renzi: De Luca avrà però il tempo di nominare giunta e vice presidente, e potrà fare ricorso
Venerdì il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha comunicato la sospensione di Vincenzo De Luca – membro del Partito Democratico e presidente della regione Campania dal 31 maggio 2015 – dal suo incarico di presidente della Campania sulla base della legge Severino, una norma in vigore dal 2012 che regola l’incandidabilità e la decadenza dei politici eletti. La legge impone che gli amministratori pubblici condannati per certi reati – anche solo in primo grado – debbano essere sospesi per almeno 18 mesi. Nel gennaio 2015 De Luca è stato condannato a una pena di un anno per un reato di abuso d’ufficio risalente al 2008, legato alla realizzazione di un termovalorizzatore nel comune di Salerno, in Campania, di cui De Luca è stato sindaco per quattro mandati, l’ultimo dei quali è iniziato nel 2011.
De Luca è stato ufficialmente proclamato governatore della Campania il 18 giugno, ma già nei mesi in cui era candidato si era molto parlato della possibilità che una volta eletto potesse essere sospeso. La legge Severino impedisce di candidarsi a politici condannati in via definitiva, limitandosi invece a un’eventuale sospensione (successiva all’elezione) in caso di condanne non ancora definitive. Questa regola, però, vale solo per gli amministratori locali, non per i parlamentari. Renzi ha comunicato l’atto di sospensione di De Luca dopo un consiglio dei ministri e ha spiegato che il decreto è stato firmato «come previsto dalle norme di legge», «una volta ottenuto il nulla osta del ministro competente e acquisiti i pareri necessari».
Renzi ha anche detto di aspettarsi che ora De Luca farà ricorso a un giudice civile: «Sarà lui a dover valutare gli atti. Se volete la mia opinione, ribadisco, mi aspetto il ricorso come è naturale che sia. È sempre andata così in questi primi momenti di attuazione della Severino. E naturalmente il presidente De Luca valuterà». De Luca non ha ancora nominato né la giunta regionale né un vice presidente che lo possa sostituire nei mesi in cui sarà sospeso. Nelle ultime settimane si temeva che la sospensione di De Luca prima che lui potesse nominare giunta e vice presidente avrebbe portato a una complicata situazione di stallo. Renzi ha però spiegato che in base alla legge Severino De Luca avrà la possibilità di effettuare le nomine prima della sua effettiva sospensione: la decisione della sospensione, infatti, deve ora compiere un percorso burocratico abbastanza complicato prima di diventare efficace.
De Luca e il suo staff non hanno per il momento commentato l’avvenuta sospensione e le parole di Renzi. Alcune settimane fa De Luca aveva però detto che in caso di sospensione avrebbe fatto ricorso al tribunale ordinario – e non più al TAR, come fece già da sindaco di Salerno – per chiedere la sospensione degli effetti della legge Severino in attesa che la Corte Costituzionale si esprima sulla legge, accusata da molti di violare la Costituzione. Ancora prima di essere eletto De Luca aveva parlato della legge Severino in un’intervista a Repubblica, in cui aveva detto, ipotizzando la sospensione che da ieri è effettiva:
Un minuto dopo ci sarà ricorso al TAR. Lo ribadisco a testa alta come sempre ho fatto contro tutti i tentativi di mummificare la vita politica e amministrativa dentro regole che hanno in sé evidenti violazioni costituzionali, o paradossi: e la battaglia contro la Severino è una battaglia di civiltà.
De Luca ha 66 anni e fa politica da quando ne aveva venti. È nato in provincia di Potenza, nel 1949, ma si è trasferito quasi subito a Salerno. Si è iscritto al PCI da giovane, ha lavorato come sindacalista nel settore agrario e nel 1990 ha avuto i primi incarichi nell’amministrazione comunale della sua città. Nel 1993 è stato eletto sindaco di Salerno e lo è rimasto per quasi vent’anni fino al febbraio di quest’anno, con una sola pausa di cinque anni nel mezzo. Nel 2010 si era già candidato alle elezioni regionali con il PD, ma era stato sconfitto da Stefano Caldoro del Popolo della Libertà, il candidato che De Luca ha battuto nelle elezioni del 2015. La condanna di De Luca riguarda avvenimenti del 2008, quando De Luca era – oltre che sindaco – anche stato nominato dal governo commissario per la gestione del rifiuti nella provincia di Salerno.