Le fotografie di Germaine Krull
I lavori di una delle fotografe più importanti della storia delle avanguardie sono in mostra a Parigi; alcune potete vederle qui
Dal 2 giugno fino al 27 settembre 2015 il Museo Jeu de Paume in Place de la Concorde, a Parigi, ospita una grande retrospettiva dedicata a Germaine Krull, una delle fotografe più importanti della storia − anche se non sempre adeguatamente riconosciuta − soprattutto per la sua partecipazione alle avanguardie artistiche tra gli anni Venti e Quaranta.
Germaine Krull nacque al confine tra Germania e Polonia, nella Prussia orientale, e iniziò a fotografare nel 1916; dopo tre anni aprì a Monaco uno studio fotografico che diventò luogo di incontro di artisti, pittori, attori teatrali, un luogo in cui ci si iniziò a confrontare con le avanguardie culturali come Cubismo, Futurismo e Surrealismo. Durante quegli anni Krull diventò anche un’attivista politica comunista e andò a combattere a Berlino, in Russia e infine, durante la Seconda guerra mondiale, nell’Africa Equatoriale, contro il regime nazista. Il suo primo reportage è del 1924 e si intitola “Metal”; una celebrazione e al tempo stesso una critica alle macchine, con le figure maschili poste al centro del paesaggio industriale; del 1928, invece, è “Tour Eiffel”. In quegli anni Krull viveva a Parigi e divenne allieva della pittrice e fotografa Florence Henri. Negli anni Trenta era già molto importante nel mondo della fotografia in Francia (al pari di Man Ray, László Moholy-Nagy e Alexander Rodchenko) e negli anni successivi si dedicò ai viaggi tra l’Africa, la Thailandia e l’India, tutti documentati dalle sue foto.
La mostra raccoglie circa 130 stampe e numerosi brani tratti da libri e riviste, che raccontano soprattutto il periodo parigino di Krull, tra il 1926 e il 1933, concentrandosi sui temi della sua ricerca e del suo lavoro fotografico: foto di architetture metalliche, nudi femminili, paesaggi urbani e traffico automobilistico (realizzati sfruttando i princìpi della decostruzione dello spazio), le strade (con alcune fotografie scattate dal finestrino di una macchina), le donne e le persone ai margini della società. La mostra è un’occasione per evidenziare il ruolo di Germaine Krull nello sviluppo della fotografia, sottolineando le sue innovazioni estetiche e l’indipendenza del suo lavoro, all’epoca tutt’altro che scontato.