Expo con la pioggia
L'Esposizione non è proprio a prova di intemperie, tanto che – oltre a portarsi un ombrello – è meglio sperare che ci sia il sole
Una volta deciso quando visitare Expo, è una buona idea controllare le previsioni del tempo: in caso di pioggia il giro per i padiglioni potrebbe risultare piuttosto scomodo senza un ombrello o un k-way a portata di mano. Data la grandezza del sito espositivo – un milione di metri quadri circa – alcuni tratti vanno necessariamente percorsi camminando all’aperto, senza coperture. Il problema però non riguarda soltanto gli spostamenti.
Già appena usciti dalla metro, arrivando all’ingresso Ovest Triulza, bisogna fare un pezzo di strada all’aperto per raggiungere i tornelli: se non c’è coda in caso di pioggia ci si può riparare sotto le tettoie che coprono i metal detector e gli ingressi veri e propri, ma se ci sono tante persone in fila i visitatori rimangono sotto l’acqua ad aspettare. Lo stesso problema si pone per le code che ci sono per visitare i padiglioni più apprezzati: in alcuni casi ci sono tendoni o coperture per riparare le persone in attesa del loro turno di entrata, ma molti hanno le code all’aperto e senza un ombrello difficilmente si può sperare di non bagnarsi.
All’interno di Expo ci sono molti tratti non protetti dalla copertura del Decumano, che è molto bella da vedere e funziona per proteggere dal sole, ma è sfalsata e bucherellata e fa quindi passare la pioggia in diversi punti. Molti padiglioni inoltre hanno un tratto a cielo aperto prima di raggiungere l’entrata – come il padiglione Zero o quello francese – e l’area intorno all’Albero della Vita, una delle attrazioni principali di Expo, è una grande piazza completamente sprovvista di ripari in caso di pioggia.
Inoltre alcuni dei padiglioni più belli sono parzialmente o totalmente all’aperto. Nel padiglione del Brasile fare un giro sulla rete sospesa – una delle “attrazioni” più popolari fin qui – è praticamente impossibile in caso di pioggia forte, tanto che la rete in casi del genere viene temporaneamente chiusa al pubblico; lo stesso vale per l’alveare del Regno Unito, il giardino del Bahrain, il bellissimo bosco dell’Austria, il padiglione degli Emirati Arabi o il parco giochi dei Paesi Bassi. Lo stesso discorso vale per molte delle panchine e dei food-truck in giro per Expo. Mangiare sotto la pioggia non fa parte dell’esperienza che le persone vorrebbero fare all’Esposizione, e molte delle panchine sparse intorno al Decumano non hanno coperture: per questo in caso di pioggia molte persone si siedono per terra a mangiare lungo il Decumano, perché le poche panchine sotto la copertura sono sempre occupate. Insomma, se piove o si mangia in uno dei ristoranti dei padiglioni oppure bisogna un po’ arrangiarsi.