Chi era Dardano Fenulli
Un generale dell'esercito italiano che passò dalla parte dei partigiani e fu fucilato dai tedeschi nella strage delle Fosse Ardeatine
Dardano Fenulli fu un generale dell’esercito italiano, nato a Reggio Emilia nel 1889 e morto a Roma nel 1944 nella strage delle Fosse Ardeatine. Fenulli incomiciò la sua carriera nell’esercito arruolandosi come volontario nel 1906, studiò all’Accademia Militare di Modena e ottenne il grado di capitano per i suoi meriti durante la Prima guerra mondiale. Fenulli partecipò anche ai combattimenti contro la guerriglia nei territori colonizzati dell’Etiopia e durante la Seconda guerra mondiale venne nominato Generale di Brigata. Dopo il proclama di Badoglio del 1943, che annunciava l’armistizio tra l’esercito italiano e gli Alleati, Fenulli condusse alcune operazioni contro l’esercito tedesco nei territori di Roma, fino a quando non ci fu il cessate il fuoco tra le due fazioni: dopo entrò a far parte dei movimenti partigiani e continuò a combattere i tedeschi. Nel febbraio 1944 venne arrestato dall’esercito nazista e tenuto prigioniero nelle carceri di via Tasso, a Roma. Venne ucciso il 24 marzo 1944 e poi premiato con la medaglia d’oro al valore militare.
Scrive il sito dell’ANPI, associazione nazionale partigiani d’Italia:
Nato a Reggio Emilia nel 1889, ucciso alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944, generale dell’Esercito, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.
Deciso a darsi alla carriera militare, a diciassette anni si era arruolato volontario ed era stato assegnato al Reggimento lancieri “Milano”. Dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale come tenente d’artiglieria, Fenulli seguì i vari corsi militari e dopo la guerra etiopica divenne colonnello. Nel gennaio del 1943, promosso generale di Brigata, ebbe incarichi speciali per la difesa territoriale di Bologna, ma nell’aprile dello stesso anno assunse il comando della brigata corazzata della Divisione “Ariete”, Nelle giornate fra il 9 e il 10 settembre, come vice comandante della stessa Divisione, prese parte, al contrario di certi alti ufficiali italiani, alla difesa di Roma, guidando, nei pressi di Ciampino, un piccolo gruppo di combattenti. Sfuggito a tedeschi e fascisti che gli davano la caccia, il generale Fenulli, si mise subito ad organizzare formazioni partigiane nella Capitale e nel Lazio, ma la sua attività non durò a lungo. Già nel gennaio del 1944 Dardano Fenulli fu catturato, torturato e rinchiuso in carcere. Ne usci soltanto per affrontare il martirio alle Ardeatine.