Ignazio Scaravilli è stato liberato

Il medico italiano sequestrato in Libia a gennaio è tornato in Italia

Ignazio Scaravilli. (ANSA)
Ignazio Scaravilli. (ANSA)

Ignazio Scaravilli, un medico catanese scomparso lo scorso gennaio in Libia e su cui la procura di Roma aveva aperto un’indagine per sequestro di persona, è stato liberato ed è tornato in Italia. Scaravilli, che ha 68 anni ed è un chirurgo ortopedico specializzato in interventi sulla mano, era partito prima di Natale per operare a Tripoli. Lo scorso febbraio era stato citato nel discorso di insediamento di Sergio Mattarella da presidente della Repubblica. Da giorni circolavano voci sui giornali riguardo la sua imminente liberazione, che però è stata confermata dal ministero degli Esteri soltanto domenica.

Ignazio Scaravilli è libero ed è rientrato da Tripoli in Italia: lo ha riferito un portavoce dell’autoproclamato governo libico. «Ha appena lasciato il paese su un volo speciale», ha detto verso le 19:30 Jamal Zubia, direttore del Dipartimento media stranieri dell’esecutivo. La Farnesina ha espresso «soddisfazione» e ha fatto sapere che il 68enne catanese sta bene ed è rientrato con un volo di Stato, accompagnato dal capo dell’Unità di crisi, Claudio Taffuri.

In attesa che Scaravilli sia ascoltato dagli inquirenti italiani, resta però il giallo su un caso sul quale sono state fornite pochissime informazioni. Il 9 giugno era stata data notizia della liberazione di Scaravilli e fonti diplomatiche avevano riferito che vi avevano contribuito le forze di sicurezza di Tripoli, il cui governo vicino alle milizie islamiche non è riconosciuto dalla comunità internazionale. Era stato preannunciato un rapido rimpatrio ma sono trascorsi sei giorni prima del ritorno a Roma. Tra le ipotesi circolate c’è quella secondo cui Scaravilli sarebbe finito al centro di un braccio di ferro diplomatico, con il governo di Tripoli che chiedeva all’Italia il riconoscimento del proprio governo, sostenuto dai miliziani filo-islamici di Alba libica, in cambio della partenza del medico. Ora dal governo di Tripoli hanno fatto sapere che non ci sarebbe stato neppure un sequestro, perché in questi mesi Scaravilli era stato fermato per accertamenti conclusisi con la sua riconsegna al governo italiano.

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