Arriva Oculus Rift
La prima versione commerciale dell'atteso visore per la realtà virtuale sarà in vendita entro fine anno e funzionerà con i giochi di Xbox One
Oculus VR, l’azienda statunitense controllata da Facebook e specializzata nella produzione di sistemi per la realtà virtuale, ha annunciato giovedì a San Francisco (California, Stati Uniti) la prima versione commerciale del suo Rift, un visore da indossare che ricorda gli occhialoni da pilota d’aereo di una volta e che permette di vedere ricostruzioni realistiche e tridimensionali di ambienti fantastici o reali (come per esempio panorami o percorsi all’interno di palazzi). Il visore sarà in vendita entro fine anno e sarà distribuito a partire dai primi mesi del 2016, ma la novità più importante è il fatto che Oculus VR ha stretto un accordo con Microsoft in modo da poter utilizzare Rift con i giochi della Xbox One, una delle console di videogiochi più usate al mondo. La collaborazione dovrebbe permettere di avere in tempi relativamente brevi nuovi giochi e applicazioni per Rift anche su Windows 10, la nuova edizione del sistema operativo di Microsoft che dovrebbe essere distribuita entro la fine del prossimo luglio.
All’interno del visore ci sono due schermi OLED e due auricolari, che possono essere comunque rimossi se si vogliono utilizzare le casse del televisore o dell’impianto stereo. I due schermi mostrano la stessa immagine, ma con una prospettiva lievemente diversa: in questo modo il cervello ha la percezione di guardare in un ambiente tridimensionale e non nelle due dimensioni di uno schermo. Rift può essere utilizzato anche da chi indossa occhiali da vista e ha diversi sistemi per regolare la distanza degli schermi dal naso, in modo da avere una visione ottimale, indispensabile per vedere le immagini in 3D.
Quando si indossa il visore si viene di fatto proiettati in un mondo alternativo: grazie a un sensore che viene montato sul televisore e che tiene traccia dei movimenti di Rift, il sistema riesce a capire come si sta muovendo la testa e dove si sta guardando nel mondo virtuale. Visori di questo tipo non sono una novità assoluta e ne sono esistiti già in passato, ma nessuno era riuscito a raggiungere la precisione e la velocità nel mostrare i cambiamenti sugli schermi come quello di Oculus VR. Anche per questo motivo si era parlato molto dell’azienda un anno fa, quando fu acquisita da Facebook con la spesa di 2 miliardi di dollari. Secondo diversi analisti, i sistemi di Oculus VR hanno enormi potenzialità, sia per quanto riguarda l’informatica, sia per i giochi sia per applicazioni pratiche in diversi contesti, come quello sanitario per simulare gli interventi chirurgici, per esempio.
Grazie alla collaborazione con Microsoft, quelli di Oculus VR daranno insieme al loro Rift un controller della Xbox One, che potrà essere utilizzato con i videogiochi compatibili della console. L’azienda ha anche realizzato un altro controller, che si chiama Oculus Touch ed è costituito da due manopole, da usare una per mano, e permette di interagire con le ambientazioni 3D realizzate dal visore. Si possono quindi raccogliere oggetti, usarli e modificare le ambientazioni in cui ci si muove. La realizzazione di un controller di questo tipo era molto attesa, perché fino a ora per sperimentare i giochi (pochi e rudimentali) di Rift era necessario ricorrere a soluzioni fatte in casa, spesso poco affidabili. Queste novità dovrebbero cambiare le cose e incentivare la produzione di giochi per il visore.
Il Rift sarà inoltre compatibile con Windows 10, la nuova versione del sistema operativo di Microsoft che ha già di suo diverse funzioni per i visori virtuali. Microsoft stessa ha realizzato e presentato di recente i suoi HoloLens, un casco per la cosiddetta “realtà aumentata” che permette di vedere negli ambienti reali elementi virtuali, come immagini, finestre con le proprie conversazioni su Skype, modelli tridimensionali virtuali e altri oggetti. La scelta di rendere compatibili anche i prodotti di Oculus VR conferma la scelta di Microsoft di puntare soprattutto sui servizi – a prescindere dai produttori – e non tanto sulle sue soluzioni hardware.