La macchina del caffè personalizzato a Expo
È un prototipo di Illy e si trova al Cluster del caffè, permette di scegliere tra nove arabiche differenti per creare la propria miscela
Al Cluster del caffè – l’area comune che raggruppa i paesi che non hanno un loro padiglione, ma che hanno scelto di interpretare questo tema per Expo – che si trova sul Decumano, di fianco al padiglione di Eataly, c’è un prototipo Illy di una macchina del caffè particolare, che permette di creare una miscela personalizzata partendo direttamente dai chicchi di caffè.
Il prototipo, che si chiama personal blender (miscelatore personalizzato), è formato da una macchina del caffè FrancisFrancis di Illy, da nove dosatori che contengono nove diverse arabiche tra le più utilizzate da Illy (che ne ha venti in catalogo) – provenienti da Brasile, Guatemala, Etiopia, Colombia, Costa Rica, India, Tanzania, Nicaragua, El Salvador – da un macinatore e da una pressa. Per mettere in funzione il prototipo c’è un’applicazione per iPad che viene utilizzata e spiegata da una hostess, che mostra ai visitatori i vari passaggi: dall’applicazione si può scegliere quali arabiche utilizzare per comporre la propria miscela di caffè, il suo grado di dolcezza, amarezza, acidità e così via, e poi si inviano i comandi alla macchina.
Il raccoglitore passa allora sotto ai tubi che contengono i chicchi di caffè, raccogliendoli nella quantità desiderata per ogni tipologia, e li versa poi dentro alla macina, che produce 8 grammi di caffè e li fa finire nel portafiltro. La macina viene ogni volta pulita automaticamente da un getto di aria pressurizzata, per evitare che la polvere residua cambi il sapore della miscela successiva. Il caffè viene poi pressato e inserito nella macchina, che fa il caffè. Il prototipo memorizza ogni combinazione, a cui viene dato un nome da salvare sull’applicazione, per poterla poi replicare velocemente la volta seguente. Attualmente questo è l’unico prototipo di questo tipo esistente, che sta venendo testato a Expo: Illy cercherà poi di industrializzare questo tipo di macchina in due o tre anni. L’idea alla base è creare un caffè sempre più vicino ai gusti dei consumatori.
Per poter provare il prototipo basta registrarsi alla reception del Cluster, di fianco all’Infopoint, lasciando il proprio nome. Le hostess che aiutano i visitatori a scegliere la miscela più adatta hanno partecipato a un corso di una settimana sul caffè, per poter spiegare chiaramente ogni passaggio e funzionamento del macchinario. Per esempio possono chiarire la differenza tra “arabica” (la pianta di caffè che viene considerata più pregiata, che dà un caffè più aromatico e dolce) e “robusta” (una pianta più resistente, dà un caffè più forte e con quasi il doppio della caffeina dell’arabica) oppure raccontare come il caffè che beviamo al bar cambia di volta in volta miscela (a seconda del raccolto e della stagione) ma il gusto a noi sembra sempre uguale grazie al lavori di ricercatori che mischiano i vari gusti in modo da ottenerlo sempre simile.