I trent’anni dei Goonies

7 cose che forse non sapete di un film venerato dagli adolescenti degli anni Ottanta

Il 7 giugno del 1985 uscì negli Stati Uniti I Goonies, un film diretto da Richard Donner basato su un soggetto di Steven Spielberg, che ne fu anche produttore esecutivo e seguì direttamente il montaggio. I Goonies è un film per ragazzi perfetto, per le ragioni ben descritte qui da Badtaste: in Italia ha avuto anche la fortuna di un adattamento e un doppiaggio riusciti ed efficaci. La sceneggiatura del film fu scritta da Chris Columbus, famoso oggi soprattutto per essere stato l’autore dei Gremlins e il regista di Mrs. Doubtfire, Mamma ho perso l’aereo e due film della saga di Harry Potter; il regista Richard Donner ha diretto anche il primo leggendario Superman, quello con Christopher Reeve, e Arma letale. Tutti fuoriclasse, insomma.

Il film racconta la storia di un gruppo di ragazzini che vivono nel quartiere di Goon Docks di Astoria in Oregon (per questo vengono chiamati “Goonies”), che trovano una mappa del tesoro – e decidono di andarlo a cercare – mentre le loro case stanno per essere demolite per far spazio a un campo da golf: in mezzo ci sono una buffa banda di mafiosi, leggende su un galeone, un vecchio pirata – Willie l’Orbo – e un simpatico e pauroso uomo deforme di nome Sloth. I Goonies è praticamente venerato da moltissime persone nate o cresciute negli anni Ottanta, ma ci sono cose che anche i più affezionati non conoscono, anche perché negli anni del grande successo del film erano molto giovani: e la mamma non poteva spiegargli nulla, visto che era «andata al mercatino a comprare i pannolini per noi ragazzini».

1. Nella scena finale del film c’è Data che racconta di come hanno dovuto affrontare una “piovra” che però nel film non si vede. La piovra gigante era in una scena che è alla fine stata tagliata, ma si trova su YouTube.

2. Quello qui a destra è il regista, Richard Donner.

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3. L’attore che fa Sloth si chiamava John Matuszak ed era un ex giocatore di football americano, anche piuttosto importante: era stato prima scelta nel draft del 1973 e vinse due Super Bowl. Aveva la fama di uno che sapeva godersi la vita, diciamo, e prima di fare Sloth, nel 1985, partecipò al concorso per l’uomo più forte del mondo (arrivò nono). Morì nel 1989, quattro anni dopo aver girato i Goonies, per aver ingerito accidentalmente una dose eccessiva di un farmaco. Matuszak aveva giocato a lungo negli Oakland Raiders e in una scena del film Sloth ha una maglietta dei Raiders.

NFL Historical ImageryJohn Matuszak nel 1980. (AP Photo/NFL Photos)

4. L’attore che fa Chunk si chiama Jeff B. Cohen e aveva avuto il morbillo poco prima delle riprese: infatti si vede qualche puntino rosso mentre fa la danza del ventre.

In generale, ha raccontato poi Cohen, non è stato facile essere il ragazzino ciccione bersaglio di tutte le gag del film. Senza contare che certe sue scene erano molto più complicate di quanto potesse sembrare. «Prendi la scena della panna. La ripeti cinquanta volte finché non viene bene: sono cinquanta spruzzi di panna».

Oggi comunque Cohen ha quarant’anni, fa l’avvocato ed è fatto così. C’è una possibilità per tutti.

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5. Dunque, che fine ha fatto il cast del film? Sean Astin, cioè Mikey, è famoso oggi soprattutto come il Samwise del Signore degli Anelli. Corey Feldman, cioè Mouth, ha lavorato moltissimo tra gli anni Ottanta e Novanta senza far niente di indimenticabile: da ragazzino frequentò Michael Jackson e questo lo rese in qualche modo un pezzo di tutta la lunga storia sul suo ranch e le accuse di pedofilia. Jonathan Ke Quan, cioè Data, non recita più e vive in Australia. Josh Brolin, cioè Brand, è diventato famosissimo e ha partecipato a tantissimi film importanti: tra gli altri Melinda e Melinda, Non è un paese per vecchi, Milk, il sequel di Wall Street. Kerri Green, cioè Andy, ha avuto delle piccole parti in ER e Law & Order. Martha Plimpton, cioè Stef, è diventata molto famosa nel giro dei musical di Broadway e ha vinto un Emmy per il suo ruolo nella serie tv The Good Wife. Anne Ramsey, la mamma della banda Fratelli, è morta nel 1988, pochi mesi dopo aver ottenuto una nomination all’Oscar per Getta la mamma dal treno. Joe Pantoliano, cioè Francis, ha avuto ruoli importanti in Matrix e nei Soprano; Robert Davi, cioè Jake, ha lavorato molto come cantante (e infatti nel film canta l’opera, a un certo punto).

Bonus: Lupe Ontiveros, cioè la povera Rosalita, è stata nominata agli Emmy per la sua parte in Desperate Housewives. È morta di cancro nel 2012.

6. La nave dei pirati era vera: niente computer grafica.

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7. Se ne parla da una vita, del sequel dei Goonies: e i fan si dividono tra quelli che non vedono l’ora e quelli che temono un filmaccio che gli rovini i ricordi dell’adolescenza. Ogni tanto uno degli attori del film dice che sarebbe disponibile a partecipare a un sequel e ricomincia il giro dei rumors e delle voci. Un anno fa Richard Donner ha detto che il sequel dei Goonies si farà ma poi non se n’è più saputo nulla, a parte che potrebbe essere più un reboot che un sequel; e poi c’è un musical di Broadway, di cui si parla da anni. Quello che esiste già è un sequel-videogioco, se proprio non potete trattenervi: però dovete avere una console Nintendo degli anni Ottanta.