La pubblicità di Yves Saint Laurent censurata nel Regno Unito
È apparsa sulla rivista di moda Elle Uk ed è stata giudicata "irresponsabile": mostra una ragazza molto, molto magra
L’autorità che nel Regno Unito regola e controlla la pubblicità nei vari media – l’Advertising Standards Authority, ASA – ha censurato una pubblicità della casa di moda Yves Saint Laurent apparsa sulla rivista Elle Uk. L’ASA ha fatto sapere in una nota che la posizione della modella e la luce usata attirano l’attenzione verso il torace della donna, con le ossa in vista, e le gambe, che sono troppo magre: «Le cosce e le ginocchia hanno una larghezza simile». La pubblicità è stata giudicata «irresponsabile» in base alla violazione di un articolo del codice dell’ASA riguardante gli annunci pubblicitari. L’ASA ha detto che la società YSL ha fatto sapere di non essere d’accordo con la sua decisione.
La pubblicità di Yves Saint Laurent censurata nel Regno Unito (Photograph: ASA/PA)
Non è la prima volta che l’ASA interviene con richiami e censure: nel 2011 aveva vietato una pubblicità on-line per il marchio di abbigliamento Drop Dead e nel 2014 una foto di Urban Outfitters che poi era stata rimossa. Negli ultimi anni l’uso di modelle femminili sottopeso è stato oggetto di grande controllo e attenzione, poiché secondo diversi osservatori la promozione di ideali irrealistici danneggia la fiducia delle donne e delle ragazze nel proprio corpo.
Diversi paesi hanno anche approvato delle leggi sulle modelle troppo magre, stabilendo un limite minimo di indice di massa corporea (IMC) da rispettare affinché si possa lavorare nel settore. La Camera francese ha approvato lo scorso aprile un emendamento alla riforma della sanità di questo tipo. In Israele una legge del 2013 ha stabilito che per apparire sulle riviste israeliane e per fare sfilate di moda le modelle debbano avere un indice di massa corporea non inferiore a 18,5 (che è anche il limite stabilito dall’Organizzazione mondiale della sanità sotto il quale una persona è considerata sottopeso). In Italia la settimana della moda di Milano ha adottato da anni il limite di 18,5 di IMC, mentre in Spagna dal settembre del 2006 tutte le modelle che partecipano alle sfilate devono sostenere una visita medica.