Cosa è successo alla “Partita del cuore”
L'ha raccontato Maurizio Crosetti su Repubblica, scrivendo che alcuni giocatori somigliavano a «certi esagitati quarantenni delle sfide notturne a calcetto»
Maurizio Crosetti ha raccontato su Repubblica cosa è andato storto durante la Partita del cuore, un evento di beneficenza che si svolge dal 1992 e coinvolge la “nazionale cantanti” e una squadra composta da ex calciatori famosi. Crosetti ha raccontato fra le altre cose del brutto fallo commesso dall’ex Pallone d’oro Pavel Nedved sul rapper italiano Moreno – che poco prima gli aveva fatto passare la palla fra le gambe, facendogli “tunnel” – e delle minacce subite in campo dal cantante Eros Ramazzotti. La partita è finita 4-4 con una doppietta di Alessandro Del Piero, che tornava a giocare nello Juventus Stadium per la prima volta dopo aver lasciato la Juventus.
Più che una “Partita del cuore” è stata una partita delle caviglie (centrate) e dei neuroni (poco usati). Più che un evento di beneficenza, uno spettacolo di discreta indecenza. Sarà che il calcio italiano è ormai uno sport isterico, ma copiarne il peggio non è sembrata una grandissima idea da parte di qualcuno, nella tradizionale sfida che opponeva campioni e cantanti. È successo martedì sera in diretta tv, allo Juventus Stadium, in campo anche Del Piero (era la prima volta che tornava a Torino e ha pure segnato una doppietta), John Elkann e Andrea Agnelli, ma soprattutto Nedved, quello che se t’azzardi a fargli un tunnel poi viene a cercarti e ti mena.
Identici a certi esagitati quarantenni delle sfide notturne a calcetto, quelle che fanno la gioia di ortopedici e fisioterapisti anche se andrebbero più che altro seguite da psichiatri, alcuni vip del pallone hanno davvero mostrato il peggio. E quando il talentuoso rapper Moreno ha beffato Pavel Nedved con un tunnel, non sapeva che di lì a poco il ceko si sarebbe vendicato con un’entrata brutale. Trance agonistica? Il pallone che è sempre uguale nelle pulsioni che scatena, si giochi la coppa del mondo o il torneo al villaggio vacanze? Forse, ma da certi fuoriclasse ci si aspetterebbe reazioni più mature.
«Quello che ho visto è inconcepibile», ha detto Enrico Ruggeri. Può essere che Nedved, non proprio un esempio di sportività neppure quando giocava sul serio, sbrocchi ogni volta che s’avvicina una finale di Champions: nel 2003 si fece ammonire nella gara di ritorno contro il Real e, diffidato, saltò l’epilogo di Manchester con il Milan, circostanza che probabilmente costò la coppa ai bianconeri.
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