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  • Mercoledì 3 giugno 2015

La guerra in Ucraina non è mai finita

I giornali quasi non ne parlano più ma i filo-russi hanno appena attaccato vicino a Donetsk, nonostante la tregua, e ci sono nuove prove della presenza di soldati russi in Ucraina

Un edificio danneggiato dai bombardamenti tra separatisti filo-russi ed esercito ucraino a Donetsk, in Ucraina orientale, l'1 giugno 2015. (AP Photo/Mstyslav Chernov)
Un edificio danneggiato dai bombardamenti tra separatisti filo-russi ed esercito ucraino a Donetsk, in Ucraina orientale, l'1 giugno 2015. (AP Photo/Mstyslav Chernov)

L’esercito ucraino ha accusato i ribelli separatisti filo-russi di avere avviato un nuovo grande attacco militare contro le postazioni governative nell’Ucraina orientale, nonostante la tregua in vigore nel paese dal 15 febbraio di quest’anno. Un portavoce dell’esercito ha detto che nella notte tra martedì e mercoledì i ribelli filo-russi hanno attaccato gli ucraini a Maryinka, città a circa 30 chilometri a ovest di Donetsk: i ribelli, ha aggiunto l’esercito ucraino, hanno usato qualche decina di carri armati e migliaia di soldati. BBC dice che nell’attacco sono rimaste ferite diverse persone, anche se non si hanno certezze sul numero esatto. Gli scontri di Maryinka non sono i primi tra esercito ucraino e ribelli filo-russi da quando è stata decisa la tregua e nelle ultime settimane le violenze si sono intensificate in diverse zone dell’Ucraina orientale.

Gli scontri recenti più violenti si sono verificati a Maryinka e Krasnohorivka, dopo che i ribelli avevano cominciato a usare l’artiglieria pesante contro le postazioni ucraine. Maryinka in particolare si trova in una posizione considerata strategica: già in passato i ribelli avevano accusato i soldati ucraini che controllano la città di usare le loro postazioni per bombardare Donetsk (accuse che gli ucraini hanno negato). Ci sono comunque altri punti contesi lungo la linea che divide i soldati ucraini dai ribelli filo-russi: secondo Tom Parfitt del Telegraph, i separatisti potrebbero presto cominciare un attacco a Shyrokyne, a circa 20 chilometri a est di Mariupol, città portuale del sud dell’Ucraina già colpita in passato dagli scontri tra i due schieramenti. In generale, rispetto al settembre del 2014, i ribelli hanno conquistato nuovi territori, soprattutto nei pressi di Donetsk.

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Il governo ucraino, i leader dei paesi occidentali e la NATO hanno detto di avere le prove che la Russia sta continuando ad aiutare i ribelli nelle regioni separatiste di Donetsk e Luhansk, entrambe nell’Ucraina orientale: sostengono che la Russia stia mandando uomini e armi per permettere ai ribelli di difendere i territori che già controllano e per estendersi oltre la linea stabilita con la tregua di febbraio. Venerdì scorso l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) ha detto che alcuni suoi funzionari hanno visto a Petrivske, in territorio ucraino, delle persone in uniforme militare con le insegne dell’esercito russo. Il New York Times ha scritto: «Nonostante in passato siano state citate prove dell’attività di soldati russi in Ucraina orientale da giornalisti e dai governi ucraino e occidentali, inclusi gli Stati Uniti, non era ancora successo che l’OSCE riportasse la presenza di personale in uniforme militare con le insegne dell’esercito russo».

Di recente la Russia ha negato nuovamente di avere dei propri soldati in territorio ucraino, nonostante nell’ultimo anno siano stati celebrati decine di funerali di soldati russi morti combattendo in Ucraina. Dall’inizio della guerra in Ucraina orientale, nell’aprile 2014, sono state uccise più di 6.400 persone. L’esercito ucraino non sembra avere la forza o la volontà di riprendersi i territori persi, e allo stesso tempo sembra non avere interesse a dichiarare finita la tregua con i ribelli, anche se gli scontri tra i due schieramenti non si sono mai interrotti davvero.