Game of Thrones, le 5 cose più importanti dell’ultimo episodio

Dalla grande scena di battaglia tra i vivi e i morti, all'attesa alleanza tra Tyrion e Daenerys

di David Malitz – Washington Post

Di seguito, i cinque momenti principali di Aspra Dimora (Hardhome), l’ottavo episodio della quinta stagione di Trono di Spade.

Arrivano le Ombre Bianche
La storia delle Ombre Bianche è sempre presente, pur avanzando lentamente, nel corso di Trono di Spade. In teoria, è la parte più importante della serie tv e del suo universo: la battaglia finale tra i vivi e i morti fa sembrare tutte quelle manovre per il Trono di Spade decisamente bizzarre. Le macchinazioni politiche di Ditocorto sono certametne grandiose ma è difficile farti strada tramando nel bel mezzo di un’apocalisse di zombie: con i non-morti non si possono fare patti. In pratica però gli assassini dagli occhi blu si manifestazione e portano il caos circa una volta a stagione; quello che continua a farci guardare la serie sono gli intrighi di palazzo che coinvolgono i personaggi su cui abbiamo investito emotivamente e che possiamo chiamare per nome.

Per gli spettatori sbracati sul divano che apprezzano più di tutto l’elemento fantasy della serie, l’ultimo episodio è già diventato un classico. Non si può negare che sia stata una meraviglia dal punto di visto visivo: quel genere di episodio in cui HBO investe un budget incredibile e che spunta una volta all’anno, com’era accaduto per esempio con L’assedio (Blackwater) nella seconda stagione, o con Il coraggio di pochi (The Watchers on the Wall) nella quarta. Voglio dire, c’era un gigante che calpestava gli zombie a morte e ne schiacciava altri come se stesse giocando ad “Acchiappa la talpa”. È stato fantastico.

Come siamo arrivati alla grande battaglia? Jon Snow si è preso il rischio di lasciare la Barriera e salpare insieme a Tormund a Hardhome, la cosa più simile a un insediamento che i Bruti hanno. Una volta arrivati, vengono accolti dal Lord delle Ossa, che come al solito sembra tutto fumo e niente arrosto, come se stesse nascondendo una sorta di debolezza dietro quella maschera nodosa. Ossa non approva che Jon e Tormund abbiano fatto squadra, corvi e Bruti a combattere insieme. Ma Tormund non approva la sua disapprovazione e trasforma rapidamente il Lord delle Ossa in una pila di ossa senza vita. È un’entrata in scena di un certo impatto.

Ora è il momento di vendere ai Bruti la proposta di una nuova alleanza. Nel suo discorso, Jon dice che non sono amici e non lo diventeranno, ma qui non si tratta di amicizia bensì di sopravvivenza. Agli occhi delle Ombre Bianche non c’è differenza tra corvi e Bruti, sono entrambi soltanto carne per la loro armata. Jon sembra guadagnare consenso finché non viene fuori il nome di Mance Rayder e qualcuno pensa di chiedere bè, dato che l’hai nominato, dov’è Mance? Jon risponde che è morto dopo che gli ha piantato una freccia nel cuore.

Segue un po’ di scompiglio, come Jon doveva aspettarsi: era davvero il modo migliore di dirlo? Interviene Tormund che spiega che in realtà la freccia di Jon è stata un gesto di clemenza. Tormund garantisce per lui – «è più grazioso delle mie due figlie ma sa combattere» – e sembra che siamo sul finalmente punto di formare l’alleanza. Tranne che per i Thenns. Non contate su di loro. Non è mai facile con i Thenns. Che clan complicato.

Ma ci sono preoccupazioni peggiori per i Thenns. I cani si mettono ad abbaiare, il vento ulula e la neve vortica. Mio dio, stanno arrivando le Ombre Bianche! Da questo momento seguono 20 minuti di caos totale a cui nessuna descrizione può fare davvero giustizia. Di seguito però, alcuni momenti cruciali.

walker

– Le quattro Ombre Bianche a cavallo che osservano dalla cima del monte l’attacco del loro esercito di scheletri
– La più importante Ombra Bianca fa fuori il Thenn antipatico prima di venire mandato in frantumi da Jon Snow e dalla sua spada, Lungo Artiglio. Significa quindi che anche l’acciaio di Valyria, oltre che l’ossidiana, possono sconfiggerli?
– La Nuova-Ombra-Bianca-più-potente osserva attentamente Jon Snow e pensa:
1) quello è il tizio di cui mi devo assolutamente occupare
2) non pensa niente perché è un non-morto
– Karsi, (cioè la donna simpatica dei Bruti) muore per mano di alcuni bambini non-morti
– Sarebbe stato bello se ci fosse stato qualche gigante in più a calpestare e schiacciare in giro
– Quant’è stato fico quando la Nuova-Ombra-Bianca-più-potente ha alzato le mani e ha fatto risorgere i Bruti appena uccisi, riportandoli in una sorta di vita da non-morti?
– Jon, Tormund e compagni non dovrebbero remare un po’ più velocemente per scappare dall’esercito di zombie, che si trova a poche centinaia di metri da loro?

Jon-snow

Tyrion diventa ufficialmente consigliere di Daenerys
Tornando tra i vivi, Daenerys e Tyrion hanno occasione di conoscersi meglio, a Meereen. Daenerys inizia con un po’ di domande facili e accusatorie – «Come faccio a sapere chi sei? Perché non dovrei ucciderti?» – ma alla fine iniziano a intendersi. Il primo test di Daenerys a Tyrion è chiedergli cosa dovrebbe fare con Jorah Mormont; ha giurato che lo avrebbe ucciso se mai fosse ritornato, dovrebbe quindi portare avanti la minaccia? È il genere di situazione per cui Tyrion ha il talento di svicolarsi con sapienza, e anche stavolta riesce a destreggiarsi abilmente tra una scelta e l’altra. Tyrion dice che ha senso risparmiare a Jorah la vita perché una regnante che uccide chi le è devoto non ispira devozione. Ma non gli può essere neanche concesso di restare al suo fianco. Daenerys ascolta il suo consiglia e in lacrime bandisce Jorah, di nuovo. Jorah, che sta ancora nascondendo la sua infezione di morbo grigio, accetta in silenzio la punizione.

Tyrion

Daenerys decide di prendere Tyrion come consigliere, ma il suo primo consiglio è in qualche modo sorprendente. Forse non vuoi veramente sederti sul Trono di Spade, le dice: «c’è altro al mondo, oltre a Westeros». L’idea non ha molta presa su Daenerys, ma Tyrion è preoccupato che non abbia abbastanza alleati tra le famiglie potenti per poter reclamare il trono. In quanto a sostenitori, i Targaryens sono finiti, gli Stark sono finiti, i Lannisters e Stannis non sono da prendere in considerazione, e i Tyrells probabilmente non basteranno. Ma Daenerys è sprezzante verso questa lista di famiglie potenti, questi raggi di una ruota. Sono famiglie che hanno detenuto il potere per secoli con i loro giochetti politici. Daenerys ha chiuso con i giochetti e non solo ha intenzione di fermare la ruota: ha intenzione di romperla. Prima rompeva le catene, ora le ruote.

Questa nuova accoppiata di personaggi – due tra i più interessanti della serie –, il nuovo obiettivo di Daenerys di conquistare il mondo e le potenziali battaglie nel suo futuro, equilibrano piacevolmente la battaglia inequivocabile tra vivi e morti che ha impiegato gran parte dell’episodio.

Cersei avrebbe bisogno di un bicchiere di acqua, per non dire di vino
Le cose a Cersei non vanno molto bene, ora che è prigioniera nella Fortezza Rossa di Approdo del Re. È sporca e scalza, ma non del tutto piegata dato che si comporta ancora con insolenza nonostante le accuse che le sono rivolte. Qyburn le dice che includono fornicazione, tradimento e l’uccisione di re Robert: non un brutto modo di passare il fine settimana. Qyburn è preoccupato che la Fede non aderisca agli stessi standard della Corona quando si tratta di valutare le prove e stabilire la colpevolezza di qualcuno, e suggerisce delicatamente a Cersei di confessare i suoi peccati per ottenere l’assoluzione. Forse a quel punto riceverà un pasto decente e non dovrà leccare l’acqua gettata a terra tra le fessure del lurido pavimento. Cersei ha bisogno di ancora un po’ per convincersi dato che per ora non ha intenzione di inginocchiarsi davanti a «un paesanotto qualunque e implorare il suo perdono». Qyburn non è molto sorpreso e mentre sta uscendo si ferma sulla porta per dirle che «il lavoro continua». Cos’è questo misterioso «lavoro»? Sta trasformando la Montagna in un’ancora più letale Montagna Frankenstein?

Cersei

Sansa scopre che non è l’ultima degli Stark
Nell’infelice Grande Inverno, l’infelice Reek porta all’infelice Sansa un po’ di cibo, cosa che le permette di distruggerlo per aver spifferato a Ramsay il suo tentativo di comunicare con l’esterno in cerca di aiuto. Reek le risponde che semplicemente non c’è via di fuga; Theon Greyjoy ha cercato di scappare ma è stato fatto a pezzetti finché di lui non è rimasto più niente. Sansa dice qualcosa del tipo, bè è la cosa più sensata che Ramsay abbia mai fatto e che lei farebbe esattamente lo stesso.

Mentre Reek elenca le sue colpe – aver tradito Robb, conquistato Grande Inverno, ucciso «quei ragazzi» – Sansa si infuria nel sentirlo chiamare i suoi fratelli, Bran e Rickon, «quei ragazzi». Ma a quel punto Reek confessa che «quei ragazzi» che ha ucciso e carbonizzato erano i due figli di un contadino, non due Stark. È la più bella notizia che Sansa ha ricevuto da più o meno sempre, il che mette in prospettiva quanto dev’essere tremendo essere Sansa. Anche la sua notizia migliore – ha ancora una famiglia – è macchiata dal brutale omicidio di due bambini innocenti.

Sansa

Arya si allena a diventare psicopatica
Cosa sta imparando esattamente Arya nella Casa del Bianco e del Nero? Prima di diventare Nessuno deve diventare qualcun altro, questo lo abbiamo capito. Apparentemente questo qualcun altro è un’orfana di nome Lana che vende ostriche, molluschi e telline. Sta lavorando per diventare un sicario mistico o soltanto una banale truffatrice che inventa una nuova identità? Ma questa non era la storia di Sawyer di Lost?

Arya

Miglior frase dell’episodio: «Che cazzo hai da guardare?», il Gigante a Edd.

(© Washington Post 2015)