Guida alle elezioni regionali, si vota oggi
Si rinnovano i presidenti di sette regioni italiane e c'è da tenere d'occhio soprattutto Liguria e Campania: una breve guida
Oggi, domenica 31 maggio, si vota in sette regioni e in contemporanea in circa mille comuni di cui 18 capoluoghi di provincia, tra cui solo Venezia è anche capoluogo di regione. Si vota soltanto domenica, dalle 7 alle 23, tranne in Sicilia, dove si potrà votare anche il primo giugno. Per le elezioni comunali, l’eventuale ballottaggio si svolgerà il 14 giugno. Le sette regioni dove si voterà sono Campania, Puglia, Liguria, Veneto, Toscana, Umbria e Marche.
Quali sono le novità?
Negli ultimi giorni di campagna elettorale il tema principale è stato quello dei cosiddetti “impresentabili”, un termine giornalistico con cui vengono indicati i candidati che hanno avuto o hanno ancora in corso problemi con la giustizia. Venerdì 29 maggio la commissione parlamentare Antimafia ha pubblicato una lista di 17 (poi ridotti a 16) “impresentabili” che è stata molto contestata. La lista è il prodotto di un “codice etico” a cui i partiti hanno volontariamente aderito lo scorso settembre e che, in sostanza, li impegnava in maniera non vincolante a non presentare candidati rinviati a giudizio, indagati e sottoposti a misure cautelari o condannati anche non in via definitiva per una serie di reati. Il codice impegnava i partiti anche a non candidare sindaci o componenti di giunte o consigli comunali sciolti per mafia.
La lista è stata pubblicata due giorni prima della votazione e comprendeva inizialmente 17 nomi: 13 di candidati in Campania e 4 di candidati in Puglia (la commissione ha esaminato soltanto le liste per le elezioni regionali). Uno dei nomi presenti nella lista è stato ritirato dopo poche ore perché era stato inserito per errore. Si tratta di Biagio Iacolare candidato in Campania con l’UDC a sostegno del candidato PD Vincenzo De Luca. Gli “impresentabili”, quindi, sono ufficialmente 16. I critici hanno sostenuto che la commissione ha sbagliato a pubblicare la lista in un giorno così vicino alle elezioni e che è scorretto che un organo dello stato indichi dei candidati “impresentabili”, che possono però legalmente candidarsi senza alcun ostacolo.
Cosa dicono i sondaggi?
In almeno cinque delle sette regioni il risultato sembra abbastanza scontato: in Puglia, Toscana, Umbria e Marche dovrebbero vincere senza troppa difficoltà i candidati del centrosinistra, mentre in Veneto dovrebbe riaffermarsi il candidato uscente Luca Zaia, della Lega Nord. La situazione è più complicata in Campania e Liguria. A Venezia, unico capoluogo di regione dove si vota, la vittoria del candidato PD Felice Casson è piuttosto scontata (secondo i sondaggi potrebbe vincere già al primo turno). Qui c’è la versione lunga e completa della guida alle elezioni del Post, regione per regione.
Campania
Sono le elezioni di cui si è probabilmente parlato di più in questi mesi. Il tema principale è stato ancora una volta quello della composizione delle liste e dei candidati “impresentabili”: si è tornati a parlarne proprio ieri, quando la commissione ha pubblicato la sua lista che mostrava come 12 dei 16 “impresentabili” fossero candidati in Campania. Tra loro c’è anche il sindaco di Salerno e candidato PD alla guida della regione, Vincenzo De Luca, che ha annunciato di voler querelare la presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi. Se venisse eletto, De Luca rischia anche di essere sospeso in base alla cosiddetta “legge Severino” in quanto condannato in primo grado per abuso d’ufficio.
Oltre a De Luca si sono candidati il presidente uscente, Stefano Caldoro, eletto nel 2010 dopo aver battuto proprio De Luca e che è sostenuto da Forza Italia, Nuovo Centro Destra e Fratelli d’Italia; Valeria Ciarambino per il Movimento 5 Stelle; Salvatore Vozza appoggiato da SEL (Sinistra Ecologia Libertà) e da Rifondazione Comunista, già parlamentare e sindaco di Castellammare di Stabia (Napoli); Marco Esposito, giornalista del Mattino, già assessore alle Attività produttive a Napoli e candidato per la lista di sinistra Mò (cioè “adesso” in dialetto napoletano), di stampo meridionalista; Michele Giliberti, candidato della lista Forza Nuova. Secondo gli ultimi sondaggi, De Luca e Caldoro sono praticamente a pari merito.
Liguria
La Liguria è una regione che dal 1994 ad oggi è sempre stata governata dal centrosinistra ad eccezione di un mandato, tra il 2000 e il 2005. Domenica il centrosinistra si presenta però diviso: da un lato il candidato ufficiale del PD, Raffaella Paita: Paita era stata eletta con delle primarie molto contestate e che avevano portato il suo oppositore, Sergio Cofferati, a dimettersi dal PD. Dall’altro lato Luca Pastorino, sindaco di Bogliasco e parlamentare vicino a Pippo Civati, appoggiato da SEL e da altri partiti di sinistra, oltre che da alcuni parlamentari della minoranza PD.
Il centrodestra ha candidato Giovanni Toti, originario di Viareggio e sostenuto da sette liste: Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Nuovo Psi, Riformisti, Ap-Liguria, Liberali. Alice Salvatore è la candidata del Movimento Cinque Stelle. Gli altri candidati sono Antonio Bruno per Progetto Altra Liguria (lista che si ispira al leader greco Tsipras); Enrico Musso, per la lista di centrodestra Liguria Libera; Matteo Piccardi del Partito comunista dei lavoratori; Mirella Batini per Fratellanza donne. Anche in Liguria, gli ultimi sondaggi danno Paita e Toti molto vicini.