L’albero del padiglione Zero è vero?
Se lo sono chiesto un po' tutti perché è molto realistico, ma è un calco in polistirolo verniciato
Entrando nella seconda sala del padiglione Zero, la prima grande struttura che ci si trova davanti dopo aver superato i controlli di sicurezza, tanti visitatori si chiedono – anche ad alta voce – se l’albero di 23 metri che la attraversa da terra a tetto sia vero o finto: nella sala si vedono le radici e una parte dell’enorme tronco, il resto dell’albero sbuca dal tetto all’esterno, e lo si può vedere soltanto dopo essere passati da un altro paio di sale e usciti.
Nonostante sia molto realistico non è in effetti un albero vero: il tronco è stato riprodotto facendo un calco di una vera quercia e dallo stampo è stata poi creata una scultura di polistirolo che è stata trattata con una resina speciale e dipinta per renderla il più possibile simile all’originale. Dentro il polistirolo c’è una struttura in acciaio che regge il peso dell’albero ed è stata ancorata alle fondamenta realizzate apposta alla base della scultura. È stata poi utilizzata la stessa procedura per ricreare i rami, mentre le 65mila foglie sono state disegnate, ritagliate e incollate a mano a una a una.
L’albero finto è stato ideato da Davide Rampello, uno dei curatori del padiglione Zero ed ex-presidente della Triennale di Milano, mentre la realizzazione è stata seguita dallo scenografo Giancarlo Basili: tutto il procedimento è stato fatto dalla ditta di realizzazione scenografica Mekane di Roma. La costruzione dell’albero è iniziata in laboratorio nel novembre 2014 ed è stato poi trasportato con alcuni camion a marzo 2015 a Expo, dove è stato poi montato così come si vede adesso. Il significato di questa installazione è spiegato da un cartello lì a fianco: l’albero simboleggia la resistenza della natura al cambiamento e la vittoria della natura stessa sulle costruzioni dell’uomo. Sarà interessante vedere cosa succederà anche a lui, simbolo, a fine Expo.