Platini ha chiesto le dimissioni di Blatter
Il capo dell'UEFA ha chiesto a quello della FIFA di lasciare l'incarico e ritirare la sua candidatura; Blatter ha detto no, salvo sorprese si vota venerdì
In una conferenza stampa di questo pomeriggio il presidente dell’UEFA, Michel Platini, ha spiegato di aver avuto un incontro con il presidente della FIFA Sepp Blatter, al quale ha chiesto di non candidarsi alle elezioni FIFA che si terranno il 29 maggio e lasciare il suo incarico. La FIFA è la federazione che governa il calcio mondiale Blatter, l’UEFA è la sua importante e influente divisione europea. Secondo quanto raccontato da Platini, Blatter ha risposto che – dato che le elezioni sono fissate per domani – è “ormai troppo tardi” per ritirarsi e che quindi si candiderà comunque. In seguito, parlando coi giornalisti per la prima volta dopo l’inizio del caso, Blatter ha aggiunto: «né io né noi [la FIFA] possiamo controllare ogni persona, per sempre». A Platini, inoltre, è stato chiesto: «Pensa che Blatter possa essere battuto?». Platini ha risposto dicendo: «Sì. Prima del 27 maggio avrei detto di no. Le persone però ora non ne possono più. Penso che ora siano cambiate molte cose».
Platini, che a lungo i giornali hanno indicato come potenziale futuro rivale di Blatter per la presidente della FIFA, ha detto di aver chiesto apertamente un passo indietro all’attuale presidente per non rovinare l’immagine della FIFA. Inoltre la UEFA, ha spiegato Platini, sceglierà di cambiare linea e sostenere la candidatura del 39enne Ali bin Al-Hussein, attuale vice presidente della FIFA e unico sfidante di Blatter. La UEFA aveva inizialmente chiesto di posticipare le elezioni e, in seguito, era stato ipotizzato che l’UEFA potesse non partecipare al voto. Platini ha detto di considerarsi amico di Blatter e di aver sofferto nel dover chiedere a “un amico” di dimettersi.
Blatter non è indagato in nessuna inchiesta. Nonostante questo la portata delle ipotesi di reato di quelli che sono – o sono stati – suoi collaboratori o vice presidenti ha portato Michel Platini – presidente dell’UEFA – a chiedere che Blatter non si candidasse. Blatter è da anni apertamente criticato per la sua gestione della FIFA e per quella che secondo molti è stata la creazione di una specie di sistema clientelare fra la FIFA e numerose piccole federazioni di paesi africani e caraibici. I cui voti, se messi insieme, diventano molto rilevanti. Bloomberg il 30 aprile spiegava come funziona questo principio:
È un sistema puramente elettorale: la maggior parte dei soldi viene assegnata a piccole federazioni di paesi con una scarsa diffusione del calcio e nessuna speranza di partecipare ai Mondiali, come le Cayman o Montserrat. Il problema è che questi posti hanno diritto a un voto alle elezioni presidenziali alla pari di tutti i membri FIFA. Nella mappa elettorale di Blatter, i 5200 abitanti di Montserrat sono tanto importanti quanto i 200 milioni del Brasile.
Platini ha detto di essere sicuro che almeno 46 stati che fanno parte dell’UEFA (in tutto sono 54) voteranno per Ali bin Al-Hussein e si è anche detto fiducioso di riuscire a convincerne altri. Tra le federazioni che dovrebbero seguire l’indicazione di Platini c’è quella italiana, il cui presidente è Carlo Tavecchio. La Russia – che ospiterà i Mondiali del 2018 – voterà quasi certamente per Blatter, e così dovrebbe fare anche la Spagna. La confederazione continentale asiatica e quella africana avevano detto nel pomeriggio di essere contro il rinvio delle elezioni FIFA: questo fatto fa quindi pensare che la maggior parte delle federazioni asiatiche e africane voteranno per Blatter. Fa sicuramente eccezione l’Australia, che ha già apertamente detto che voterà per Ali bin Al-Hussein.
Durante l’inaugurazione del 65esimo congresso della FIFA, che domani eleggerà il nuovo presidente della FIFA, Sepp Blatter – attuale presidente FIFA e candidato per un nuovo mandato – ha commentato le inchieste degli ultimi due giorni. Blatter ha detto che le indagini riguardano “una minoranza” all’interno della FIFA, e che nonostante molte persone lo ritengano responsabile lui non può “controllare tutti, per tutto il tempo”. Blatter ha aggiunto che “il congresso del 29 maggio potrà essere l’opportunità per aprire una nuova via per ricostruire la FIFA e che questi sono, per la FIFA, “momenti difficili e senza precedenti”. Blatter ha anche detto di essere sicuro che dopo le indagini di queste giorni “seguiranno altre cattive notizie”.