I film porno trovati a casa di Osama bin Laden
Gli Stati Uniti hanno confermato che esistono ma che non renderanno pubblica la lista (e non è certo che l'ex leader di al Qaida li guardasse)
di Adam Taylor – Washington Post
Recentemente sono stati resi pubblici alcuni documenti trovati nell’edificio in Pakistan dove viveva Osama bin Laden quando venne ucciso nel 2011: tra questi c’è la notevole biblioteca di testi in inglese dell’ex leader di al Qaida, che comprende libri di Noam Chomsky, di Bob Woodward e anche uno di David Ray Griffin, teorico complottista dell’attentato dell’11 settembre 2001.
Il direttore dell’Ufficio dell’intelligence statunitense (DNI) – che ha pubblicato i file la scorsa settimana – non ha reso pubblico tutto il materiale ritrovato nel complesso. Infatti ci sono un po’ di cose piuttosto note che il governo statunitense non vuole che vediate: una scorta segreta di roba porno.
«In questo momento non abbiamo in programma di diffonderla», ha detto Brian Hale, portavoce del DNI, al giornalista Raf Sanchez del Telegraph. «A causa della natura del contenuto di questo materiale, è stata presa la decisione di non renderlo pubblico». Anche al Guardian è stato detto che il materiale pornografico non sarebbe stato pubblicato.
La notizia che nel complesso era stato ritrovato materiale pornografico venne pubblicata per la prima volta dall’agenzia di stampa Reuters il 13 maggio del 2011, poche settimane dopo il raid dell’esercito statunitense conclusosi con l’uccisione di bin Laden. Alcuni funzionari dissero a Reuters che si trattava di pornografia contemporanea e che la collezione era vasta. Dissero anche che non era chiaro come fosse arrivata nel nascondiglio di bin Laden, dove non c’era connessione internet. Reuters scrisse anche che i funzionari non erano certi del posto preciso in cui il porno era stato trovato e su chi l’avrebbe guardato. Funzionari statunitensi hanno detto che nel complesso vivevano 22 persone, tra cui molti maschi adulti; successivamente hanno anche confermato di aver trovato il materiale pornografico nell’edificio.
Non è chiaro se bin Laden avesse guardato i porno, ma la notizia è stata comunque commentata con scherno e battute da giornali come il New York Post e il Daily Show di Jon Stewart; alcuni dissero che le voci erano state fatte trapelare per far apparire bin Laden ipocrita. (Nel 2002 bin Laden aveva criticato la cultura statunitense definendola eccessivamente contaminata dal sesso in un lettera all’America, un testo pubblicato su internet in cui invitata gli americani a convertirsi all’Islam e ad abbandonare la cultura secolare, consumistica e rispettosa dei diritti delle donne e degli omosessuali).
Alcuni esperti hanno fatto notare che dal 2011 è diventato frequente trovare materiale pornografico nei computer dei jihadisti; CNN ha anche raccontato di un caso in cui al Qaida aveva codificato dei documenti segreti nei file dei video porno.
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