La grande sparatoria in Messico
Almeno 43 persone sono morte in uno scontro tra narcotrafficanti e polizia nello stato del Michoacan, uno dei più violenti del paese
Venerdì 22 maggio, 43 persone sono state uccise in una sparatoria nello stato di Michoacán, nel Messico centrale dalla parte dell’Oceano Pacifico. Secondo il governo messicano almeno una delle persone uccise è un membro delle forze di sicurezza, mentre la maggior parte dei morti appartiene al cartello Jalisco New Generation, un’organizzazione criminale legata al traffico di droga. La sparatoria è durata tre ore e sul posto la polizia ha detto di aver trovato circa 30 fucili. La sparatoria è cominciata dopo che la polizia era intervenuta in seguito alla segnalazione della presenza di uomini armati.
I Jalisco New Generation sono ritenuti responsabili dell’uccisione di almeno 20 poliziotti dallo scorso marzo. Il Michoacán e il Jalisco, uno stato confinante, sono due delle aree più violente del Messico. Negli ultimi anni nel paese le organizzazioni legate al traffico di droga sono divenute sempre più violente e potenti. In uno dei casi più eclatanti degli ultimi anni, lo scorso autunno 43 studenti sono stati rapiti e uccisi da un gruppo armato legato ad una di queste organizzazioni, con la complicità di alcuni poliziotti e personaggi politici.
Le sparatorie e i massacri degli ultimi mesi indicano che il Messico continua ad avere grosse difficoltà ad affrontare il problema della criminalità organizzata. Il presidente del Messico, Enrique Peña Nieto, eletto nel 2012, aveva promesso una nuova strategia per combattere i cartelli della droga e la corruzione nella classe politica, ma il suo programma per il momento non sembra che abbia portato a grandi risultati.