Sei ottimi vini a meno di 20 euro
Li ha selezionati un sito specializzato statunitense: 4 bianchi e 2 rossi, soprattutto francesi ma anche italiani
Punch è un sito statunitense che raccoglie storie, aneddoti e consigli su vino, cocktail e superalcolici. Recentemente ha aperto la rubrica “House Wine”: uscirà una volta al mese e segnalerà i migliori vini in circolazione che si possono comprare con meno di 25 dollari (circa 22 euro), più o meno quanto vengono pagati due o tre cocktail al bar in una grande città. Per quella cifra, spiegano a Punch, «potete bere di tutto: un eccellente Beaujolais di Clos de la Roilette, un Carricante siciliano o un eccentrico Pineau d’Aunis di Domaine de Montrieux, nella regione della Loira». Non c’è che l’imbarazzo della scelta, dicono: ma bisogna saper scegliere.
A ogni articolo parteciperà un gruppo di sommelier, venditori, scrittori e appassionati, che assaggeranno bendati dodici vini diversi; alla fine verranno segnalati nella rubrica soltanto quelli che «consiglieremmo con tutto il cuore». Il primo articolo di House Wine propone sei vini, quattro bianchi e due rossi, provenienti da Francia, Italia e Cile.
Bianchi
Gulfi Carjcanti 2011 | 22 dollari (17,20 euro qui)
Il vino preferito da tutti gli assaggiatori, all’unanimità. «Gustoso e riccamente minerale» (la mineralità indica la presenza di elementi caratteristici dei suolo in cui è cresciuta la vite, che rendono il vino unico e irripetibile altrove), «con sentori di frutta molto intensi», è «la Sicilia al suo meglio». È composto dal 95 per cento da Carricante, un vitigno che cresce soprattutto sulle pendici dell’Etna, e per un 5 per cento da Albanello, un altro vino bianco siciliano prodotto in un’azienda in provincia di Ragusa e lasciato a invecchiare per dieci mesi. Quelli di Punch scrivono che «avete davvero bisogno di bere questo vino. Fidatevi».
Domaine Oudin Chablis 2013 | 22 dollari (19 euro)
Un classico Chablis dell’azienda vinicola Domaine Oudin, che «mostra tutto il sapore di lemon curd e tutta la mineralità calcarea che è sinonimo di Chardonnay in questo angolo di mondo. È un altro favorito del gruppo: è piaciuto perché ha tutta la vivace acidità che si può desiderare resa più profonda e ricca dalla feccia (il residuo depositato dopo la fermentazione del vino) che viene lasciata invecchiare più a lungo». L’azienda è gestita da Nathalie Oudin, che utilizza solo lieviti autoctoni e aggiunge soltanto piccole quantità di solfiti.
L’Epicourchois Menu Pineau “Racines” 2010 | 22 dollari (19 euro)
Una versione torbida, floreale (cioè leggermente profumata) di Menu Pineau – una varietà minore di vite della valle della Loira – realizzato con vigneti vecchi almeno 50 anni. L’Epicourchois è uno dei pochi produttori che produce il vino direttamente dal grappolo. Questo vino è invecchiato per 18 mesi sulla sua stessa feccia ed è la prova del «vino fresco e intenso che si può fare con il Menu Pineau».
Ricci Colli Tortonesi Timorasso 2010 | 20 dollari (17-20 euro)
Inizialmente questo vino non era stato apprezzato da tutti: il suo forte aroma di petrolio non era piaciuto ad alcuni assaggiatori, che però hanno cambiato idea quando lo hanno assaggiato un’ora dopo l’apertura. Proviene dai Colli Tortonesi, in Piemonte, che si trovano tra la Lombardia e la terra del Barolo e del Barbaresco. Nella regione si coltivano viti bianche e rosse, ma il Timorasso è «senza dubbio il vitigno più interessante che cresce qua». Fatto con uva biologica, viene lasciato invecchiare per un anno in acciaio inossidabile; è «corposo, terroso», con «un’ossatura minerale perfetta per accompagnare i salumi».
Rossi
Louis-Antoine Luyt Carmenere “La Grande Vie Dure” 2013 | 22 dollari (19 euro)
È stato giudicato uno dei vini più sorprendenti tra quelli assaggiati. Proviene dalla valle del Maule, in Cile, famosa per produzione di vino, e «contiene in sé tutte gli aromi caratteristici della syrah (l’uva più coltivata nella valle del Rodano settentrionale, tra le più famose per la produzione di viti francesi): violetta, pepe, carne arrostita, olive in salamoia. A questo si aggiunge un sapore più caldo e rotondo al palato, e un gusto salmastro che un assaggiatore ha associato alla salsa di pesce (in senso positivo)».
La Grange Tiphaine Touraine-Amboise “Ad Libitum” 2013 | 17 dollari (9,90 euro)
«Dal colore e dalla corposità leggeri», un «misto fruttato di Gamay (un vitigno rosso della Borgogna), Côt (o Malbec, un vino rosso del sud-ovest ella Francia), e Cabernet Franc (una delle varietà di uva più utilizzate per il vino rosso). È prodotto da un’azienda gestita da marito e moglie lungo la Loira, a est di Tours. «Questo vino non è per niente serioso, ed è il motivo per cui ci piace tanto».