La migrazione di massa dei ragni in Australia
Gli abitanti di Gaulburn si sono svegliati e hanno trovato tutto pieno – ma veramente pieno – di ragnatele e ragnetti
di Sarah Kaplan – Washington Post
Gli abitanti di Goulburn, in Australia, stando a quanto riportato dai giornali locali, a un certo punto questo mese si sono svegliati e hanno ritrovato la loro cittadina ricoperta di misteriose ragnatele, mentre milioni di piccoli ragnetti piovevano dall’alto.
Every continent has spiders, even Antarctica. It's due to 'ballooning' says Martyn Robinson: http://t.co/HYbnDKDL6p pic.twitter.com/VfCgnY6qc1
— Australian Museum (@austmus) May 19, 2015
«Tutta la zona era ricoperta di questi piccoli ragnetti neri e quando ho alzato lo sguardo ho visto come un ammasso di ragnatele lungo circa duecento metri nel cielo», ha raccontato Ian Watson, uno degli abitanti di Goulburn, al Sydney Morning Herald. La sua casa aveva l’aria di essere stata «abbandonata e poi invasa dai ragni», ha detto.
VOMIT. I can already feel them crawling all over me… #SpiderRain http://t.co/QQ3bs4u1L4 pic.twitter.com/P7oYjvFfJ5
— PressRoomVIP (@PressRoomVIP) May 19, 2015
Confuso dal fenomeno – e infastidito dai piccoli ragnetti che rimanevano aggrappati alla sua barba – Ian Watson ha fatto quello che avrebbe fatto chiunque nella stessa situazione. Ha usato Internet.
Il Morning Herald racconta che Ian Watson ha chiesto «ci sono altri che stanno vedendo… milioni di ragni piovere dal cielo al momento?» sulla pagina Facebook della comunità di Goulburn. «Abito a dieci minuti dalla città e da qui si vedono chiaramente centinaia di piccoli ragni svolazzare in giro con le loro ragnatele, casa mia ne è ricoperta. Qualcuno chiami uno scienziato!».
Australian town of Goulburn caught in strange 'spider rain' phenomenon http://t.co/Ly9hqFaLju pic.twitter.com/RidgK2luYh
— ITV News (@itvnews) May 17, 2015
Non è chiaro se qualcuno abbia effettivamente telefonato a uno scienziato, ma se l’avesse fatto sarebbe stato tranquillizzato: l’evento di Goulburn non è senza precedenti. Incidenti simili sono stati documentati in tempi recenti in Texas, negli Stati Uniti, in Brasile e ancora in Australia, vicino a una cittadina che si chiama Wagga Wagga.
La “pioggia di ragni” si verifica quando grandi gruppi di ragni migrano tutti insieme in una volta sola, usando una tecnica chiamata “a mongolfiera” e facendosi portare dal vento. Secondo uno studio del 2001 pubblicato sul Journal of Arachnology, i ragni collegano dozzine di filamenti fino a creare una sorta di paracadute dalla forma triangolare che gli permette di usare il vento per spostarsi in una nuova zona.
Rick Vetter, un entomologo dell’Università della California Riverside, ha detto a Live Science che moltissime specie di ragno usano la tecnica “a mongolfiera”, solo che generalmente non lo fanno tutti insieme. «Questa cosa accade sopra le nostre teste di continuo, solo non ce ne accorgiamo».
Goulburn thrust into international limelight after stunning 'raining spiders' images. http://t.co/UcNLEyqZZz #9News pic.twitter.com/dB3TQAi122
— 9News Sydney (@9NewsSyd) May 19, 2015
È un’abilità molto utile se sei un piccolo aracnide, molto più veloce che camminare sulle tue otto zampette. Secondo Martyn Robinson, un naturalista del Museo Australiano, i ragni possono spostarsi per diversi chilometri in questo modo. «La tecnica “a mongolfiera” è la ragione per cui tutti i continenti hanno dei ragni. Anche in Antartide si possono trovare, ma durano poco», ha detto Robinson al Sydney Morning Herald. «Questa è anche la ragione per cui i ragni sono generalmente i primi animali terrestri ad arrivare su un’ isola vulcanica appena formata».
Robinson dice che quando i ragni atterrano, i loro “paracadute” rimangono sparsi sul terreno. Questo effetto può verificarsi anche dopo forti piogge o inondazioni. I ragni che si trovano sul terreno usano la stessa tecnica “a mongolfiera” per sfuggire dall’acqua. Quando a salvarsi dall’annegamento sono molti ragni, le loro ragnatele rimangono attaccate agli alberi, all’erba o anche agli edifici.
L’effetto dura poco generalmente, ma quanto basta per essere notato sulle costruzioni e i terreni, e quindi molte persone sono pronte ad abbandonare la spiegazione scientifica per abbracciarne altre più “extraterrestri”. Le persone che credono agli UFO spesso citano i “capelli d’angelo” come prova inoppugnabile dell’esistenza degli extraterrestri.
Lo scorso inverno Roberto Pinotti, presidente del Centro Ufologico Nazionale (CUN) italiano, ha raccontato alla BBC del suo avvistamento dei “capelli d’angelo” in un incidente a Firenze nel 1954. «Ricordo di avere visto, in pieno giorno, i tetti delle case ricoperti di questa sostanza setosa e biancastra, per un’ ora circa. Poi, come fosse neve, è evaporata». La cosa accadde nella stessa giornata in cui, durante una partita locale di calcio, erano stati avvistati degli strani oggetti in cielo. Pinotti è convinto che i ragni non c’entrino niente e ha detto alla BBC: «Certo che sono a conoscenza dell’ipotesi della migrazione dei ragni, ma non ha senso. È una storia vecchia e stupida».
L’astronomo James McGaha, che lavora al Center for Inquiry’s Grassland Observatory e che si occupa della verifica e il debunking delle teorie paranormali, ha usato più o meno le stesse parole per descrivere le teorie di Pinotti: «È una idea assolutamente sciocca. La scienza rifiuta completamente quest’ipotesi». McGaha ha riferito alla BBC che anche l’evento di Firenze è dovuto a «piccoli ragni che tessono ragnatele finissime. Quando alcune di queste ragnatele si rompono e cadono per terra sembra sia accaduto qualcosa di magico ovviamente… Ma sono fermamente convinto che è questo ciò che è accaduto».
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