Obama: «I palestinesi meritano la fine dell’occupazione e delle umiliazioni quotidiane»
Martedì 12 maggio, a un giorno dall’inizio di una riunione del Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG) con i leader dei sei più grandi paesi arabi del Medio Oriente, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha dato un’intervista a Asharq al-Awsat, un quotidiano arabo con sede a Londra in cui, tra le altre cose, ha parlato dei rapporti tra Israele e Palestina: «Non potrò mai rinunciare alla speranza di una pace tra israeliani e palestinesi», ha detto Obama, aggiungendo anche che dal nuovo governo israeliano si attende «un reale impegno per la soluzione dei due Stati». Quella dei “due popoli due Stati” è diventata dagli accordi di Oslo in poi (1993) la base di tutte le trattative di pace ed è ancora la posizione ufficiale di entrambe le parti oltre che di tutti i negoziatori che si sono succeduti negli anni per provare a trovare una soluzione, nonostante siano in molti a sostenere che non sia più valida.
Obama poi ha parlato in particolare della situazione dei palestinesi, dicendo:
«I palestinesi meritano la fine dell’occupazione e delle umiliazioni quotidiane che ne derivano, meritano di vivere in uno stato indipendente e sovrano dove possono dare ai loro figli una vita dignitosa e delle opportunità. E come ho detto nel mio discorso al popolo israeliano in quello stesso viaggio (Obama aveva visitato Ramallah, due anni fa) la pace tra israeliani e palestinesi è necessaria, è giusta e è possibile. Ed è anche nell’interesse della sicurezza nazionale degli Stati Uniti. È per questo che abbiamo lavorato così duramente in questi anni per la soluzione dei due Stati e per sviluppare modi innovativi per rispondere alle esigenze di sicurezza di Israele e di sovranità della Palestina»