In Nuova Zelanda ci sono sempre meno pecore
Trent'anni fa erano 22 per ogni abitante, ora solo sei: c'entrano scelte diverse degli allevatori e l'espansione urbana
L’Agricultural Production Survey, una società neozelandese che si occupa di statistiche, ha calcolato che le pecore in Nuova Zelanda sono meno di 30 milioni, il numero più basso registrato nel paese dal 1943. Considerato che gli abitanti della Nuova Zelanda sono quasi cinque milioni, ci sono sei pecore per ogni abitante: potrebbe sembrare un numero molto alto, ma per la storia del paese non lo è. Per esempio nel 1982 c’erano 70 milioni di pecore, 22 per ogni abitante. Il 30 giugno 2014 le pecore in Nuova Zelanda erano 29,8 milioni, quasi un milione in meno di quante erano nel 2013. Lo studio dell’Agricultural Production Survey è stato commissionato dal governo neozelandese.
I dati che mostrano una diminuzione nel numero di pecore in Nuova Zelanda mostrano anche un aumento nel numero di mucche: il 30 giugno 2014 le mucche erano quasi sette milioni, il 3 per cento in più rispetto all’anno precedente. I cambiamenti nel numero di mucche e pecore sono spiegati dal tentativo di riconversione che molti allevatori neozelandesi stanno tentando, puntando meno sulle pecore e più sui caseifici, e quindi sull’allevamento mucche.
Alcuni mesi fa l’economista Andrew Burtt aveva spiegato al Guardian che, oltre alla crescita del settore caseario, la diminuzione di pecore è dovuta a una riduzione delle aree destinate all’allevamento, causata dall’espansione urbana e dalla crescita delle zone destinate alla viticoltura. E poi, spiegava Burtt, gli allevatori stanno semplicemente “imparando a usare di meno, per produrre di più”.