In Corea del Nord uccidono davvero a cannonate i condannati?
I servizi segreti della Corea del Sud lo sostengono da tempo, e ora dicono sia capitato anche al ministro della Difesa: e c'è una foto satellitare
di Adam Taylor - The Washington Post
Tra le notizie più in evidenza oggi sui principali media internazionali c’è l’uccisione di Hyon Yong-chol, il ministro della Difesa nordcoreano avvenuta intorno al 30 aprile scorso in seguito alla sua condanna a morte per avere mancato di rispetto al dittatore Kim Jong-un, e per non avere rispettato i suoi ordini. La fonte sarebbero i servizi segreti della Corea del Sud: la notizia è uscita oggi dopo che due parlamentari sudcoreani hanno detto di esserne stati informati dai responsabili dell’intelligence del loro paese durante un’audizione. Come spesso accade in questi casi, non ci sono state conferme da parte del regime nordcoreano e ci sono molti dubbi sull’uccisione di Hyon, che forse potrebbe essere stato solo esonerato dal suo incarico. Le circostanze della condanna non sono del resto chiare: Hyon sarebbe stato ucciso due o tre giorni dopo essere stato arrestato – il 29 aprile aveva ancora partecipato a un evento ufficiale – e si parla molto del fatto che Hyon sia stato ucciso utilizzando un cannone della contraerea.
Ci sono un sacco di storie da pazzi sulle esecuzioni in Corea del Nord e molte di queste sono messe in dubbio. Vi ricordate l’esecuzione dell’ex ragazza di Kim Jong-un? In seguito si scoprì che era piuttosto viva. E che dire dello zio di Kim ucciso sbranato dai cani? Fu ucciso, sì, ma la storia dei cani era nata in seguito al post di un blogger satirico cinese.
Tuttavia, una delle voci più ricorrenti e da più tempo è appunto quella secondo cui in Corea del Nord si utilizzino armi molto potenti e sistemi poco convenzionali, come colpi di mortaio, per uccidere i funzionari di alto rango. Nel corso degli anni, diversi analisti hanno messo in dubbio che davvero la Corea del Nord utilizzi sistemi così poco pratici e al tempo stesso molto cruenti per le sue esecuzioni. Ma recenti immagini satellitari sembrano dimostrare che questi metodi di eseguire le condanne a morte siano veri. Sono state diffuse dal Comitato per i diritti umani in Corea del Nord degli Stati Uniti (HRNK) negli ultimi giorni e mostrano diverse persone davanti a un cannone della contraerea in un’area di addestramento militare a circa 21 chilometri a nord di Pyongyang, la capitale della Corea del Nord, il 7 ottobre del 2014. Sembra che le persone stiano per essere uccise, anche se non è possibile averne conferma diretta.
Secondo gli autori del rapporto di HRNK, le armi antiaereo nella foto potrebbero essere sei ZPU-4S, armi pesanti sovietiche utilizzate già durante la Guerra di Corea. Si trovano a circa 30 metri dalle persone in piedi, mentre a pochi passi alle spalle delle armi sembrano esserci soldati schierati e/o equipaggiamenti con autobus e camion, forse usati per trasportare gli spettatori dell’esecuzione. Uno ZPU-4 ha quattro canne, ognuna delle quali spara colpi da 14,5 millimetri. Le autorità sudcoreane avevano già ipotizzato in diverse occasioni che alcuni funzionari fossero stati uccisi utilizzando questo tipo di armi a partire dal 2013, ma non ci sono prove.
Nel rapporto di HRNK si legge che “la spiegazione più plausibile per la scena mostrata nell’immagine satellitare del 7 ottobre è che si tratti di una raccapricciante esecuzione. Chiunque abbia assistito agli effetti devastanti di un solo 14,5 millimetri tremerà al pensiero di una batteria di 24 bocche da fuoco che sparano contro un essere umano: il suo corpo verrebbe polverizzato”. L’immagine ha fatto discutere gli analisti che si occupano di Corea del Nord, dove in molti hanno imparato a prendere con le molle le notizie sulle esecuzioni da parte del regime. L’HRNK è un’associazione di spicco in questa comunità di esperti, conosciuta per le sue indagini sulle atrocità compiute in Corea del Nord, soprattutto per quanto riguarda i campi di prigionia. Al suo interno lavorano alcuni degli analisti più esperti e rispettati del settore.
Curtis Melvin, un altro esperto di Corea del Nord che scrive su North Korea Economy Watch, ha detto che è “notevole che un satellite di passaggio abbia proprio fotografato il momento di una esecuzione (quante probabilità ci sono?): senza questa foto le morti di quelle persone sarebbero ancora sconosciute al resto del mondo”. La Corea del Nord è del resto sospettata da tempo di condurre esecuzioni di grandi quantità di persone, anche se di rado diffonde notizie ufficiali su questo tipo di attività (ci sono comunque eccezioni, come nel caso di politici o funzionari importanti uccisi, come nel caso dello zio di Kim Jong-un). Le notizie sulle uccisioni decise dal regime di solito arrivano attraverso il lavoro di intelligence della Corea del Sud, che di recente ha dato notizia di almeno 15 funzionari nordcoreani condannati a morte quest’anno.
Non è chiaro chi fossero le persone fotografate nell’immagine satellitare, o perché siano state condannate a morte. Secondo gli esperti, la scelta di effettuare uccisioni molto cruente sarebbe funzionale a mantenere il clima di terrore tra la popolazione: sono atti dimostrativi difficili da dimenticare, spaventosi e che rafforzano il senso di patriottismo e di unità soprattutto tra i vari ranghi dell’esercito.
©2015 The Washington Post