La mostra su Sergio Staino a Roma
Racconta con più di 300 opere esposte la carriera del vignettista, conosciuto soprattutto per il suo Bobo
Il Macro Testaccio, il Museo d’arte Contemporanea di Roma, ha organizzato una mostra dedicata alla storia e alle vignette satiriche del disegnatore e fumettista Sergio Staino. La mostra – aperta il 6 maggio e visitabile fino al 23 agosto – è stata curata da due giornalisti: Maurizio Boldrini e Claudio Caprara. Attraverso oltre trecento opere – disegni e acquerelli, ma anche lavori digitali – la mostra “Sergio Staino. Satira e sogni” ripercorre la vita, gli oltre 35 anni di carriera e le numerose evoluzioni dei lavori satirici e artistici di Staino. La mostra è stata organizzata in tre diversi percorsi: uno storico, che dagli anni ’70 porta all’Italia degli ultimi mesi; uno che celebra l’evoluzione della dimensione del racconto nelle opere di Staino, dalle prime vignette alle ultime graphic novel; uno legato al difficile rapporto di Staino con la sua vista, che negli anni è progressivamente peggiorata, non impedendogli però di proseguire nel suo lavoro.
Grazie alle opere di “Sergio Staino. Satira e sogni” è possibile scoprire e ricordare e capire, attraverso l’ironia di Staino, la recente storia italiana e l’evoluzione della sua società. In particolare grazie a Bobo, il personaggio caricaturale creato da Staino nel 1979 durante la sua collaborazione con la rivista Linus, e poi apparso sui molti quotidiani e riviste con cui Staino ha collaborato: tra loro anche l’Unità, il Corriere della sera, il Venerdì di Repubblica, l’Espresso, Panorama, Cuore e Tango, il settimanale satirico che Staino ha fondato nel 1986 e diretto fino alla sua chiusura, nel 1998.
Sergio Staino ha voluto dedicare la mostra e il catalogo che da essa è nato, edito da Effigi, a Georges Wolinski, suo amico – anche lui disegnatore – ucciso il 7 gennaio nell’attentato alla sede del giornale satirico francese Charlie Hebdo.