L’enorme parata per il Giorno della Vittoria, a Mosca
Migliaia di soldati e centinaia di mezzi militari hanno sfilato in quella che Putin ha detto essere la più grande parata militare russa di sempre, largamente boicottata dai leader occidentali
Il 9 maggio 1945 l’Unione Sovietica annunciò la fine della Seconda Guerra Mondiale e la sconfitta della Germania nazista: per il settantesimo anniversario del Giorno della Vittoria, come viene chiamata la festività negli ex stati dell’URSS, a Mosca è stata organizzata quella che il governo russo considera la più grande parata militare nella storia della Russia.
Sulla Piazza Rossa, la piazza principale di Mosca, dove si trova il Cremlino, hanno sfilato migliaia di soldati, alcuni vestiti con le uniformi della Seconda Guerra Mondiale; più di cento aerei hanno sorvolato la parata, ed è stato mostrato per la prima volta il carro armato T-14 Armata, dotato di mitragliatrice a controllo remoto e che secondo alcuni potrebbe costituire la base di sviluppo per i carri armati del futuro. Hanno sfilato anche alcuni missili nucleari intercontinentali RS-24, e per la prima volta dei soldati cinesi hanno marciato a Mosca. Sempre sabato ci sono state altre parate in altre città della Russia, anche in quelle in Ucraina – ma controllate dai filorussi – di Donetsk e Luhansk.
Tra i leader politici che hanno assistito alla parata, oltre al presidente russo Vladimir Putin, c’erano il presidente cinese Xi Jinping, quello indiano Pranab Mukherjee e il segretario dell’ONU Ban Ki-moon. La cancelliera tedesca Angela Merkel visiterà Mosca domani, per commemorare l’anniversario. La maggior parte dei leader occidentali ha però deciso di non partecipare, per protestare contro i legami tra Putin e i ribelli separatisti filorussi in Ucraina. La cancelliera tedesca Angela Merkel visiterà Mosca domani, per commemorare l’anniversario.
Inizialmente era attesa anche la presenza del leader nordcoreano Kim Jong-un: sarebbe stato il suo primo viaggio all’estero come leader politico. La settimana scorsa però il Cremlino aveva annunciato che il viaggio era stato annullato per via di alcuni affari di politica interna. Il presidente russo Vladimir Putin ha ringraziato nel suo discorso gli sforzi militari di Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti «per il loro contributo alla vittoria», ma ha aggiunto: «Negli ultimi decenni i principi basilari della cooperazione internazionale sono stati ignorati sempre più frequentemente. Sta invece guadagnando terreno una mentalità da blocco militare».