Il direttore d’orchestra iracheno che suona il violoncello in mezzo alle macerie
Karim Wasfi ha cominciato qualche settimana fa in un quartiere di Baghdad: dice che vuole "riportare la bellezza" dopo gli attentati
Karim Wasfi, direttore dell’Orchestra Sinfonica Nazionale Irachena, ha cominciato a suonare il violoncello nei posti di Baghdad colpiti il giorno prima da attacchi terroristici. Alla fine di aprile, per esempio, una bomba è esplosa nel quartiere Karrada di Baghdad, la capitale dell’Iraq: il giorno dopo Wasfi è andato a Karrada, si è seduto su una sedia girevole e ha cominciato a suonare il violoncello, in mezzo agli edifici distrutti. Un video che lo ha ripreso è stato condiviso su YouTube e nel giro di due settimane è stato visto quasi 50mila volte.
La prima volta che Wasfi ha suonato il violoncello in questo modo è stato alla fine di aprile, il giorno dopo che un’esplosione aveva colpito il quartiere di Mansour, vicino a casa sua, uccidendo dieci persone. Quel giorno Wasfi ha suonato una sua composizione. Poi ha detto: «Quello che è successo è stato straordinario. Tutti – soldati, funzionari, netturbini, negozianti – tutti hanno smesso di fare quello che stavano facendo e si sono riuniti attorno a me e hanno cominciato ad ascoltare la musica. Hanno capito l’importanza della civiltà e della bellezza». Wasfi ha dato diverse interviste per spiegare il motivo per cui ha deciso di suonare in mezzo agli edifici distrutti o danneggiati dagli attentati: ha detto per esempio a BBC che vuole “portare la bellezza” a Baghdad, e la musica è uno degli aspetti più importanti della bellezza. Ad Al Jazeera ha detto invece che il governo iracheno non gli ha offerto protezione, nonostante ci siano alcuni gruppi armati contrari a questo tipo di esibizioni pubbliche.
Alla fine dello scorso anno la frequenza degli attentati a Baghdad era diminuita e dopo 12 anni il governo aveva deciso di togliere il coprifuoco. Un articolo della giornalista del Washington Post, Liz Sly, aveva raccontato come stava cambiando Baghdad e come stava diventando sempre più una città “normale” dopo gli anni violenti successivi all’invasione statunitense dell’Iraq del 2003. Negli ultimi mesi le cose sono cambiate di nuovo: la frequenza degli attentati è aumentata, soprattutto per la pressione crescente che l’ISIS ha cominciato a esercitare in alcuni quartieri di Baghdad. Le Nazioni Unite hanno detto che solo ad aprile nella provincia di Baghdad 319 civili sono stati uccisi in attacchi terroristici e violenze di vario tipo.