I risultati delle elezioni nel Regno Unito
Gli exit poll hanno smentito i sondaggi dando i Conservatori in grande vantaggio, il Labour è stato sconfitto quasi ovunque in Scozia, lo spoglio è arrivato a metà – Diretta TV
*** La cronaca dei risultati prosegue qui ***
È in corso lo spoglio delle elezioni per rinnovare il Parlamento del Regno Unito, e di conseguenza decidere il nuovo governo e il nuovo primo ministro. Da mesi queste elezioni sono considerate le più imprevedibili e incerte di sempre, dato che i sondaggi per mesi hanno dato i due principali partiti – i Conservatori del primo ministro uscente David Cameron e i laburisti di Ed Miliband, all’opposizione – praticamente alla pari: gli exit poll però hanno smentito i sondaggi, attribuendo ai Conservatori un grande vantaggio (316 seggi) e ai Laburisti un risultato molto al di sotto delle aspettative (239 seggi); secondo lo stesso exit poll sarebbe andato molto bene lo Scottish National Party (58 seggi, praticamente tutti quelli della Scozia tranne uno) e molto male i LibDem (10 seggi), che comunque potrebbero essere fondamentali per formare una maggioranza con i Conservatori. Alle 6.30 del mattino, ora italiana, lo spoglio reale è arrivato a metà dei seggi – 162 Labour, 149 Conservatori, 52 SNP, 6 Libdem, 1 UKIP – ma secondo proiezioni e analisi alla fine non dovrebbe discostarsi molto dal primo exit poll.
In ogni caso si tratterebbe di quello che nella politica britannica viene chiamato hung parliament, cioè un Parlamento in cui nessun partito ha da solo la maggioranza assoluta dei seggi, cioè 326: ma con un risultato del genere i Conservatori potrebbero restare al governo alleandosi di nuovo con i LibDem e forse anche con gli unionisti protestanti dell’Irlanda del Nord, che dovrebbero ottenere 8 seggi. Lo spoglio andrà avanti tutta la notte: soltanto tra le 4 e le 5 del mattino i dati reali saranno abbastanza da potersi fare un’idea più precisa, e capire se hanno avuto clamorosamente torto i sondaggi oppure l’exit poll. Il Regno Unito è suddiviso in 650 collegi elettorali: ogni partito candida una sola persona per ogni collegio, che elegge un solo candidato, quello che ha ottenuto la maggioranza relativa dei voti.