L’abolizione dei vitalizi per i parlamentari condannati
È stata decisa dagli uffici di presidenza di Camera e Senato: riguarda i condannati in via definitiva per reati gravi con pene superiori a due anni
Giovedì pomeriggio l’ufficio di presidenza della Camera e il consiglio di presidenza del Senato hanno approvato l’abolizione dei vitalizi per i parlamentari condannati in via definitiva per reati gravi – come quello di mafia o terrorismo, o reati contro la Pubblica Amministrazione – con pene superiori ai due anni. Verrà inoltre abolito il vitalizio – una specie di “pensione di anzianità” per parlamentari – per i condannati in via definitiva a reati minori, con pene superiori ai due anni e per cui la pena massima dev’essere superiore ai sei anni. La proposta di abolizione era contenuta in una petizione presentata dalle associazioni Libera e Gruppo Abele, che in tutto aveva raccolto più di 520mila firme. Sia alla Camera sia al Senato hanno votato a favore i parlamentari di Partito Democratico, SEL, Scelta Civica, Fratelli d’Italia e Lega Nord. Non hanno partecipato alla votazione i parlamentari di Forza Italia e del Movimento 5 Stelle. La norma, contenuta in una delibera approvata dai due uffici, entrerà in vigore fra due mesi.
#Senato approva delibera #stopvitalizi: un segnale forte, significativo e concreto dalle Istituzioni ai cittadini. Un bel segnale.
— Pietro Grasso (@PietroGrasso) 7 Maggio 2015
Secondo un’inchiesta di Panorama nel 2014 la Camera ha dovuto stanziare 139 milioni di euro per pagare i vitalizi agli ex parlamentari, mentre il Senato ne ha spesi 82,5. Non è però chiaro quanti parlamentari saranno interessati dalla nuova norma, e di conseguenza a quanto ammonterà il taglio dei costi sui vitalizi. Il Corriere della Sera ha spiegato che fra gli ex parlamentari a cui verrà abolito il vitalizio ci sono fra gli altri Marcello dell’Utri (condannato a sette anni in Cassazione per concorso esterno in associazione mafiosa), Totò Cuffaro (condannato a sette anni per favoreggiamento a Cosa Nostra) e Arnaldo Forlani (condannato a due anni e quattro mesi per finanziamento illecito nell’ambito della vicenda della “tangente Enimont”).
La presidente della Camera Laura Boldrini e il presidente del Senato Pietro Grasso si sono detti soddisfatti dell’approvazione della delibera. Forza Italia, che non ha partecipato al voto, si è comunque detta d’accordo con l’intento della delibera ma avrebbe preferito che a riguardo fosse stata approvata una legge. L’unico partito dichiaratamente critico sul provvedimento è stato il Movimento 5 Stelle: Luigi di Maio, vicepresidente della Camera, ha definito la delibera «una porcata», mentre Beppe Grillo nel pomeriggio ha detto che i vitalizi «vanno tagliati e basta».
foto: Foto Roberto Monaldo / LaPresse