Le cinque cose più importanti dell’ultimo episodio di Game of Thrones
Cosa è successo nell’episodio 5×04: scopriamo che Stannis ha un cuore e circolano pettegolezzi sui veri genitori di Jon Snow
di David Malitz – Washington Post
Se vi piace l’emergere di violenti e sanguinari gruppi fondamentalisti rimasti finora nell’ombra, questo episodio fa proprio per voi. Di seguito le cinque cose più importanti da sapere mentre ci avviciniamo alla metà della quinta stagione.
Cersei prende il controllo di Approdo del Re
Bisogna ammirare Cersei per la sua abilità di progettare un piano e portarlo avanti fino in fondo. Mentre la sua influenza nella capitale veniva meno, ha esaminato il campo di gioco, ha individuato il percorso più facile ed è entrata in azione. Per prima cosa ha sistemato quell’idiota baffuto di Mace Tyrell, l’uomo più ingenuo dei Sette Regni. Cersei lo manda a Braavos a negoziare un accordo migliore con la Banca di Ferro, ma il fatto che sarà accompagnato da quel malvagio e senza cuore di Meryn Trant — che non ha ricevuto uno sporco ordine dalla Corona senza portarlo felicemente a compimento – mi fa pensare che il povero Lord Tyrell non tornerà presto ad Approdo del Re.
Il punto successivo del piano di Cersei prevede un esercito di ribelli a lei fedele, e anche questa le va liscia. Un incontro con Alto Passero si conclude con la restaurazione del Credo Militante: un esercito al servizio del culto dei Sette dei, smantellato secoli fa. Si tratta sostanzialmente di un pretesto per i Passeri fondamentalisti – che non sembrano seguire affatto lo spirito tranquillo e il buon carattere del loro leader – per devastare in lungo e in largo Approdo del Re (in particolare i suoi bordelli) e per gettare in prigione Loras (un «grande peccatore», come lo definisce Cersei). È Lancel, che si è appena fatto incidere i simboli del culto dei Sette sulla fronte, ad arrestare Loras. Considerato che Charles Manson è probabilmente la persona più famosa con un’incisione sulla fronte, Lancel non è esattamente in buona compagnia.
La regina Margaery è ovviamente infuriata che suo fratello sia stato gettato in una cella, ma quel tenero ragazzino di suo marito assomiglia molto a suo suocero quando si tratta di ingenuità. È convinto che la mamma e Margaery si incontrino abitualmente per discutere dei loro vini preferiti, quando in realtà sono in rotta di collisione per stabilire chi è la persona più potente del continente. Re Tommen si rivolge timidamente a sua madre, chiedendo il rilascio di Loras. Cersei gli spiega di non essere stata lei ad arrestarlo e lo invita ad andare a parlare con Alto Passero: libererà certamente il povero ragazzo, dato che dopotutto tu sei il re.
E allora Tommen si dirige timidamente da Alto Passero ma non riesce nemmeno a superare le sue guardie del corpo: lo informano senza troppi fronzoli che Alto Passero sta pregando e non vuole essere disturbato. Questo modo di fare minaccioso, insieme agli insulti gridati dalla folla contro di lui, convincono Tommen ad abbandonare il suo piano: alla fine torna da Margaery e la informa che no, non è riuscito a liberare Loras. Sì, il re è lui ma è stato bullizzato da un gruppo di fanatici. E no, lei non pensa proprio di farsi trovare nel suo letto questa notte. Deve contattare sua nonna. E ricordiamo tutti cos’è successo l’ultima volta che Olenna si è messa di mezzo.
RIP Ser Barristan Selmy
Sarebbero dovute spuntare bandiere rosse di allerta quando Ser Barristan Selmy ha raccontato a Khaleesi della passione per il canto del suo fratello maggiore Rhaegar, finendo per umanizzarlo e renderlo un po’ simpatico. Ma non è che puoi essere un personaggio di terzo livello e avere un momento sentimentale per il gusto di. No, poi devi per forza morire. Selmy si è rivelato un personaggio piacevole e saggio; il fatto che sia riuscito a vivere al punto da avere la barba grigia dimostra che è stato uno dei più valorosi cavalieri dei Sette Regni, come ci era già stato detto nella prima stagione.
Selmy incontra la sua fine durante l’assalto di un altro gruppo sotterraneo, i Figli dell’Arpia. Diverso continente, stessi problemi. La prostituta del bordello che in precedenza aveva aiutato le Arpie in un attacco, le aiuta di nuovo, tendendo un’imboscata agli Immacolati che si ritrovato con le spalle al muro e in inferiorità numerica. Partono un sacco di coltellate, tagliamenti di collo e suoni di spappolamenti; Verme Grigio fa fuori un sacco di Arpie ma alla fine viene accoltellato al fianco. Riesce anche a salvare Selmy dall’essere decapitato, che però viene subito infilzato da una lancia nel petto (non prima di aver ucciso un bel po’ di Arpie). È una totale carneficina, con corpi sparsi ovunque. Ora che Selmy è morto, c’è spazio per il suo vecchio rivale, Jorah Mormont… (poi ci ritorniamo).
A Dorne, Jaime non vuole quello che vuole Ellaria
L’altra scena di battaglia della settimana è avvenuta tra le dune sabbiose di Dorne, dove Jaime e Bronn sono sbarcati in missione segreta per liberare la figlia/nipote di Jaime, Myrcella, e riportarla ad Approdo del re. Bronn spiega che gli abitanti di Dorne sono fuori di testa: «tutto quel che gli interessa è combattere e scopare». («Non facciamo altro», dicono a Dorne). Jaime spiega di non voler iniziare una guerra, e per questo ci stanno andando solo loro due anziché un intero esercito. Quando l’argomento si sposta su Tyrion, anche Jaime – forse non con molta convinzione – dice a Bronn che se mai lo rivedrà lo spezzerà in due.
Dopo un po’ di chiacchiere – dopo la sua morte Bronn vuole essere ricordato con una bella canzone, quel genere di roba tipo Candle in the Wind – vengono inevitabilmente scovati da alcuni cavalieri. Le loro storie non reggono – Jaime, dai, non ci sono squali nelle acque di Dorne! – e in breve si inizia a combattere. Bronn si dà da fare ma anche Jaime riesce a respingere un cavaliere con un colpo di fortuna della sua mano bionica. La parte più notevole della battaglia è che un altro povero cavallo si aggiunge all’elenco dei morti.
Da un’altra parte a Dorne, Ellaria Sand e un gruppo delle sue Serpi delle Sabbie devono prendere una decisione: rispettare la volontà del fratello di Oberyn, il principe Doran, e non fare sostanzialmente nulla. Oppure iniziare una guerra ribelle facendo delle brutte cose a Myrcella. Povera Myrcella, nel bel mezzo di una guerra che Jaime sta cercando di evitare ed Ellaria di far scoppiare. Quando una delle Serpi della Sabbia dice che l’hanno informata che Jaime sta arrivando a Dorne per salvare Myrcella – allo stesso tempo la loro unica merce di scambio e il loro unico strumento di vendetta – la scelta diventa chiara. Sarà guerra.
Stannis ha un cuore
Sento che dopo l’ultimo episodio qualcuno di voi si aggiungerà al club #TeamStannis. Non è soltanto l’Unico-Vero-Re, l’unico con il diritto di reclamare il Trono di Spade: è anche un bravo padre. Shireen lo va a trovare, giusto per salutarlo e dirgli che si annoia. Gli chiede se si vergogna di lei; a questo punto immaginerete che Stannis, che non è un uomo di molte parole, la liquiderà con una risposta sbrigativa. Invece le racconta una storia. Quando era neonata un mercante di Dorne aveva venduto a Stannis una bambola avvelenata, che la fece ammalare del cosiddetto “morbo grigio”. Gli consigliarono di mandarla via a morire con dignità, ma Stannis rifiutò, facendo invece cercare qualsiasi maestro, guaritore, farmacista per salvarle la vita. «Tu sei la principessa Shireen della Casa Baratheon, e sei mia figlia». Poi si scambiano un grosso abbraccio e tutti ci asciughiamo una lacrima dagli occhi.
Da un’altra parte sempre vicino alla Barriera, Melisandre sta cercando di condividere qualcosa di più che un abbraccio con Jon Snow. Lui è nel suo studio a firmare documenti che gli porge Sam, accettando controvoglia uomini per il suo esercito offerti da Roose Bolton. Melisandre entra nella stanza, Sam si allontana, e potete sentire salire la tensione dal secondo in cui Jon si siede ben dritto sulla sedia. Melisandre vuole che cavalchi con loro a Freddo Inverno, ma soprattutto vuole un altro mostruoso bambino di fumo, e non è affatto timida nel cercare di averlo.
Jon pensa che Melisandre gli mostrerà qualche visione fumosa, ma lei ha vuole invece mostrargli cosa c’è sotto il suo vestito. Riesce a farsi toccare un po’, promettendogli che «in te c’è della potenza» e che il Signore della Luce le ha dato il «potere di generare le ombre». Ma Jon resiste alle sue avances, dicendo che ha amato un’altra. Quando Melisandre gli fa notare che, bè, l’altra è morta, Jon è irremovibile: lui la ama ancora. Melisandre si richiude il vestito ed esce dalla stanza con una frase agghiacciante e riconoscibilissima: «Tu non sai niente, Jon Snow».
Ecco, un po’ di cose: Melisandre ha chiaramente puntato gli occhi su Jon Snow. Quando dice a Stannis che lui ha bisogno solo della fede e lui le chiede di cosa ha bisogno lei (sei così premuroso, Stannis!), lei risponde «servire il mio Signore», mentre guarda fisso Jon Snow. Se fosse vero uno dei pettegolezzi preferiti della rete (iniziate a prenderci confidenza qui) allora avrebbe senso che Melisandre voglia un altro Mostro di fumo con Jon. Tornando a Selmy e alla sua conversazione con Daenerys seguita dalla sua apparente morte… oh no. Preghiamo i vecchi dèi e i nuovi che non succeda anche a Stannis.
Tutti hanno un piano per il Nord
Al momento Roose Bolton è il nuovo Guardiano del Nord, ma nessuno (tranne forse Roose stesso, che forse se ne sta rendendo comunque conto) si aspetta che duri ancora molto. Stannis vuole che Jon lo aiuti a invadere il Nord e che ne diventi il Guardiano una volta conquistato. Ditocorto però ha un’altra idea. Richiede sempre una vittoria di Stannis sui Bolton indeboliti. («Un uomo abituato a scommettere punterebbe i suoi soldi su Stannis. E io sono uno che scommette», dice). A quel punto Sansa diventerebbe Guardiana del Nord. Se Stannis venisse invece sconfitto, Sansa si ritroverebbe nella sfortunata posizione di moglie di Ramsay Bolton. Ma anche l’uomo più pericoloso può essere sconfitto con l’astuzia e Sansa ha imparato dal migliore in circolazione, le ricorda. Ditocorto deve andare ad Approdo del Re, ma lascia Sansa con un bacio e una promessa: il Nord sarà suo.
Questa conversazione avviene tra le tombe di Grande Inverno, dove Sansa stava rendendo omaggio a sua zia Lyanna. È una buona occasione per Ditocorto di darle una di quelle lezioni di storia che ci mostrano che possiamo pure pensare di capire cosa sta succedendo nella serie tv, ma che ci mancano ancora un sacco di cose successe prima di quello che abbiamo visto. Al lavoro dunque. La storia è quella di Rhaegar Tagaryen che sconfigge Barristan Selmy in un torneo, e poi prende la fatale decisione di cavalcare oltre la moglie, Elia Martell, e prendere con sé Lyanna Stark, provocando così la rivolta di Robert. Se non altro la storia ci ricorda quanto sono interconnesse tutte queste famiglie: i Targaryen, gli Stark, i Martell e i Baratheon. E ci riporta alla teoria di cui sopra: è certamente un momento strano di tirar fuori tutta questa roba se non avesse un rapporto diretto con quello che succede stasera, no?
Che altro?
Jorah Mormont e il suo prigioniero Tyrion sono diretti da Daenerys. Tyrion trova tutto molto divertente dato che è esattamente dove voleva andare dall’inizio. Varys sembra comunque un miglior compagno di viaggio di Jorah, soprattutto perché gli permette di bere vino e lanciare frecciatine mentre Jorah lo tiene imbavagliato e ogni tanto gli dà uno schiaffone. Tyrion capisce che è stato fatto prigioniero da Ser Jorah Mormont, e che il suo piano è di offrire Tyrion per riconquistare il favore di Daenerys. Questa settimana non abbiamo niente su Podrick e Brienne, ma possiamo immaginare che stiano facendo un sacco di discorsi sulle colline. Niente neanche su Arya e la Casa del Bianco e del Nero: qualcuno può dire onestamente che gli manca quel filone della storia? Mi chiedo anche cosa stia facendo Varys per ritrovare Tyrion. Forse ha semplicemente deciso di tornarsene a Pentos e restare a rilassarsi lì per il resto dei suoi giorni. E la prossima settimana? Draghi!
© Washington Post 2015