L’ISIS ha ucciso 300 yazidi
Il massacro è avvenuto venerdì a Mosul, dicono alcuni partiti politici yazidi e il governo iracheno: erano ostaggio del gruppo estremista dall'estate scorsa
L’ISIS (o Stato Islamico) ha ucciso 300 yazidi, una minoranza religiosa di lingua curda, nella città irachena di Mosul che il gruppo estremista controlla dallo scorso giugno. La notizia è stata diffusa dal alcuni gruppi politici yazidi ed è stata confermata dal governo iracheno e da alcuni miliziani dell’ISIS. Migliaia di yazidi erano stati catturati dall’ISIS la scorsa estate durante un attacco del gruppo nel nord dell’Iraq. L’uccisione dei 300 yazidi sembra essere avvenuto venerdì scorso.
Gli yazidi vivono soprattutto nel nord dell’Iraq e la loro religione è formata da un sincretismo di diversi culti. Sono stati spesso perseguitati durante la dominazione ottomana dell’Iraq e dopo la caduta dell’ex presidente iracheno Saddam Hussein. L’ISIS considera gli yazidi “adoratori del demonio” e li ha perseguitati con particolare ferocia. Negli scorsi mesi numerose donne yazide sono state vendute e usate come schiave sessuali. Lo scorso aprile, l’ISIS aveva liberato circa 200 yazidi che teneva prigionieri, soprattutto malati e anziani, senza fornire spiegazioni per il suo gesto.
Negli ultimi mesi l’ISIS ha subito diverse sconfitte militari: a Kobane, nel nord della Siria, e a Tikrit, nella parte centrale dell’Iraq. Secondo il Guardian e diverse altre fonti locali, il leader dell’organizzazione, Abu Bakr al Baghdadi, non è più in grado di esercitare il comando del gruppo a causa di alcune ferite alla spina dorsale riportate durante un bombardamento americano.