No, Justin Bieber non è stato arrestato dalla polizia di Roma
E a quanto si sa finora, non c'è nessuna conferma o riscontro di altre iniziative di polizia nei suoi confronti, di cui scrivono da ieri media italiani e internazionali
Justin Bieber, cantante canadese straordinariamente popolare soprattutto tra gli adolescenti di tutto il mondo, si trova da tre giorni a Roma per girare un film e su internet e sui giornali sono circolate nelle ultime ore confuse e contraddittorie notizie su un presunto intervento della polizia italiana nei suoi confronti. Le notizie sono state riprese dai media di tutto il mondo – in considerazione della fama e della curiosità internazionali su Bieber – e in alcuni casi hanno sostenuto che Bieber fosse stato persino arrestato. Ma non c’è al momento nessuna conferma o riscontro di nessun atto formale della polizia di Roma nei confronti di Justin Bieber.
Justin Bieber si trova a Roma – per girare il video del suo nuovo singolo e alcune scene del film Zoolander 2 – e da ieri diversi quotidiani italiani e internazionali parlano di lui come di un «sorvegliato speciale», vaga formula di cui non è spiegato il significato formale. Gli articoli raccontano che la polizia romana si sarebbe presentata alle porte dell’Hotel Cavalieri Hilton, in cui soggiorna Bieber, per interrogarlo, notificargli delle accuse o addirittura arrestarlo.
Secondo queste ricostruzioni la ragione dell’iniziativa della polizia sarebbe che l’8 aprile scorso il giudice argentino Alberto Julio Banos ha emesso un mandato di arresto per Justin Bieber: decisione dovuta al fatto che Bieber non si è presentato davanti al tribunale per discutere l’accusa di aver ordinato a una sua guardia del corpo di aggredire il fotografo Diego Pesoa fuori da un locale di Buenos Aires, nel 2013. Secondo il sistema penale argentino, se Bieber fosse condannato potrebbe scontare una pena da uno a sei mesi di carcere. Non è stato chiarito se il mandato d’arresto sia valido anche al di fuori dei confini argentini, ma il nome di Justin Bieber è stato comunque inserito nel registro dell’Interpol.
Tra Argentina e Italia esiste una convenzione di estradizione in base alla quale ciascuno dei due stati si impegna a consegnare all’altro i soggetti che sono sotto processo o che devono scontare una pena di almeno due anni. Bieber non rientra in questa casistica, il che significa che le autorità italiane non potrebbero arrestarlo, ma il solo fatto che esista un trattato di estradizione e che Bieber sia stato inserito in un registro dell’Interpol avrebbe potuto spingere la polizia romana a metterlo al corrente delle ultime decisioni prese dalle autorità argentine. Ma nessuna fonte di polizia consultata dal Post ha saputo confermare che ci siano stati atti formali nei confronti di Bieber (“non abbiamo alcun riscontro”, dice la questura di Roma). E la presenza di agenti di polizia di fronte all’albergo romano dove alloggia Bieber – citata da giornali italiani e tabloid britannici come dimostrazione di un intervento ufficiale – potrebbe doversi soltanto alle consuete pratiche di controllo e protezione dei personaggi pubblici molto popolari. La formula “sorvegliato speciale” usata da molte testate italiane sembra voler usare un termine da cinema per alludere a qualcosa di straordinario e anche di routine, insieme, per non correre rischi di smentita.
Nel frattempo Justin Bieber ha twittato che “sono solo rumors”.
Rumors rumors rumors. All good. Comes with the job. Enjoying Italy and appreciate all the kind people here. Thank you. Great food 🙂
— Justin Bieber (@justinbieber) 29 Aprile 2015
Nella foto: una fan in attesa di Justin Bieber fuori dall’Hotel Cavalieri Hilton
(Photo Vincenzo Livieri – LaPresse)