Uno degli X-Men è gay
In un recente albo a fumetti l'Uomo Ghiaccio ammette di essere gay, fan ed esperti si sono divisi tra elogi e critiche
Nell’ultimo numero dell’albo a fumetti All-New X-Men, che viene pubblicato dalla Marvel ed è incentrato sul gruppo originale dei supereroi X-Men, il personaggio dell’Uomo Ghiaccio – Iceman, nella versione originale – dice di essere gay. È il primo importante personaggio del mondo Marvel a dirsi gay, sebbene da diversi anni lo siano apertamente alcuni personaggi minori (nel 2004 una copertina dell’albo Astonishing X-Men ritraeva un matrimonio fra due uomini).
Alcuni appassionati hanno criticato la scelta dello sceneggiatore Brian Michael Bendis – considerato uno degli sceneggiatori più “progressisti” della Marvel – anche per una questione di coerenza: l’Uomo Ghiaccio è sempre stato rappresentato come un personaggio eterosessuale e nel corso degli anni ha anche avuto delle relazioni di breve durata con personaggi femminili. Rachel Edidin, giornalista esperta di fumetti e in particolare di X-Men, ha però spiegato in un lungo articolo sul sito di Playboy perché la scelta di rappresentare l’Uomo Ghiaccio come gay ha senso proprio nel contesto delle vicende degli X-Men.
La storia
All-New X-Men è un albo a fumetti bimensile che viene pubblicato dalla Marvel dal novembre del 2012. Nei piani della casa editrice, è attualmente l’albo principale che racconta le vicende degli X-Men. Il gruppo di supereroi non è però quello rappresentato nei film usciti negli scorsi anni (quello con Wolverine, per capirci): i protagonisti di All-New X-Men fanno parte di una “prima squadra”, e sono gli esseri umani mutanti Ciclope, Bestia, Angelo, Marvel Girl e Uomo Ghiaccio, tutti più o meno adolescenti. Solo nel 1975 la loro squadra fu sostituita da un nuovo gruppo di supereroi mutanti (raffigurati fra l’altro come degli adulti). In All-New X-Men la “vecchia” squadra viaggia nel tempo fino ai giorni nostri, dove interagisce con altri personaggi Marvel teoricamente appartenenti a un’altra epoca.
Nel numero 40 di All-New X-Men, pubblicato negli Stati Uniti il 22 aprile, è contenuto un dialogo fra Marvel Girl – che ha poteri telepatici – e l’Uomo Ghiaccio, in cui Marvel Girl legge nella mente di quest’ultimo e lo costringe ad ammettere di essere gay. Il racconto è piuttosto realistico: se non fosse per i costumi, la scena potrebbe essere scambiata per quella di una serie tv per adolescenti. A un certo punto, l’Uomo Ghiaccio fa un commento piuttosto esplicito su un personaggio femminile, e Marvel Girl lo chiama da parte per spiegargli in maniera piuttosto brutale che non capisce il suo comportamento: ha letto nella sua mente, e sa bene che non pensa davvero quello che ha detto. Uomo Ghiaccio fa finta di non capire, ma poi ammette di essere gay nel corso di una conversazione piuttosto imbarazzata.
La scena si chiude con Uomo Ghiaccio che dice a Marvel Girl che forse è bisessuale. Marvel Girl gli risponde che lo siamo un po’ tutti, pare. E aggiunge: «credo che tu sia… gay e basta». «Sì, lo so», risponde Uomo Ghiaccio.
Cosa se ne è detto
Le critiche alla nuova storia di All-New X-Men sono riassunte bene in un articolo di Josh Siegel su Geeks Out, un’associazione che si occupa di cultura LGBT e “geek”. Scrive Siegel:
«È piuttosto imbarazzante quando rendi gay un personaggio che è stato raffigurato come etero sin dal 1963. Bendis sembra non curarsene, implicando anzi che l’Uomo Ghiaccio di cui abbiamo letto per tutti questi anni è in qualche modo “più etero” di quando era adolescente, forse dopo aver represso la sua sessualità per anni. È così che funziona l’omosessualità? Forse nell’universo Marvel. Personalmente sono a disagio, perché rende l’idea che si possa reprimere la propria sessualità finché non svanisce, idea che ci porta di nuovo sulla strada delle terapie e preghiere di “conversione”».
Altri ancora hanno criticato il fatto che Marvel Girl si sia comportata in maniera piuttosto rude con l’Uomo Ghiaccio, quasi costringendolo ad ammettere di essere gay. Rachel Edidin, nel suo articolo, ha difeso la scelta narrativa di Bendis e della Marvel, sostenendo che inserirla in una storia degli X-Men ha senso: «i membri degli X-Men sono degli emarginati. E la loro posizione è la premessa fondamentale della storia, anche quando non rappresentano allegoricamente una specifica minoranza. Da adolescente, apprezzavo gli X-Men non perché rappresentassero una metafora del mio orientamento sessuale, ma perché mi identificavo con la loro marginalità». Alex Abad-Santos scrive praticamente la stessa cosa su Vox: «al New York Comic-Con di quest’anno ho parlato con diversi fan, redattori e sceneggiatori LGBT. Tutti mi hanno raccontato di essersi avvicinati ai fumetti grazie agli X-Men».
Edidin spiega in particolare che l’intera scena è piuttosto credibile: la brutalità di Marvel Girl e l’imbarazzo dell’Uomo Ghiaccio si spiegano con i loro 16 anni. E inoltre, la storia sembra andare in una direzione più credibile rispetto a quella criticata da Siegel:
«L’opzione che ritengo più probabile è che da adulto l’Uomo Ghiaccio si posizioni da qualche parte nello spettro fra omosessualità ed eterosessualità. È il Bobby [vero nome dell’Uomo Ghiaccio] di cui più mi piacerebbe leggere. L’enfasi sul proprio orientamento sessuale come centrale e immutabile è frutto di una generalizzazione pericolosa. Non è fondamentalmente sbagliato: un sacco di persone sono una cosa sola, e sono sempre quella, ed è importante riconoscerlo. Ma ce ne sono molte altre per cui il proprio orientamento sessuale non è un viaggio con una destinazione scontata: e apprezzerei molto che un fumetto ne parlasse».
Lo stesso Bendis ha comunque difeso la propria storia sul suo tumblr, spiegando che «si tratta di una vicenda davvero unica perché riguarda un personaggio che viene da un’altra epoca e ha una limitata visione del mondo che legge la mente a un altro personaggio. Non è una normale vicenda di “coming out”, se mai ne esistesse una: la componente del viaggio nel tempo ha una parte importante nella storia».