Il terremoto in Nepal, cos’è successo
È stato di magnitudo 7.8, il più forte degli ultimi 80 anni, sono morte più di 2.400 persone e quattro italiani risultano ancora dispersi
Sabato 25 aprile un fortissimo terremoto ha colpito il Nepal causando più di duemila morti e la distruzione di centinaia di edifici. Dopo la prima scossa, di magnitudo 7.8, ne sono state registrate almeno altre tredici, tra cui diverse con magnitudo superiore a 6.
– Secondo fonti riprese dal New York Times, sono morte più di 2.400 persone, di cui quasi solo nella capitale Katmandu. Il numero dei morti è salito progressivamente nel corso delle ultime ore, ci si aspetta che salga ulteriormente: i soccorsi stanno proseguendo. Secondo l’ANSA al momento quattro italiani risultano dispersi in Nepal. Altri due che si credevano dispersi, secondo la Stampa, nel pomeriggio hanno fatto sapere di star bene.
– La prima scossa di terremoto, la più forte, è stata alle 12:11 ora locale (erano le 8:26 ora italiana): è stata di magnitudo 7.8, con l’epicentro a circa 80 chilometri a nord-ovest di Katmandu, la capitale del Nepal, e a 15 chilometri di profondità. Dopo la prima scossa, se ne sono sentite almeno altre 13, la più forte di magnitudo 6.7.
– Il Nepal è una zona particolarmente sismica perché si trova nel punto dove la placca indiana si scontra contro la placca eurasiatica. Uno dei risultati di questa pressione è la catena dell’Himalaya, l’altro è che il Nepal è una zona particolarmente a rischio di terremoti.
– Il terremoto ha provocato delle valanghe sul Monte Everest, distruggendo parzialmente un campo base e uccidendo 17 persone. Si tratta del peggior disastro di sempre avvenuto sul monte Everest. Il fotografo di AFP Roberto Schmidt ha scattato delle fotografie sull’Everest, tra cui una che mostra una nuvola di neve e detriti provocata dal terremoto che sta per colpire un campo base. Tra i morti c’è anche il manager di Google Dan Fredinburg.
– In alcune zone di Katmandu i soccorsi stanno andando a rilento a causa delle molte strade strette che attraversano la città. Un funzionario nepalese ha detto a Reuters che i suoi soldati hanno dovuto scavare un passaggio attraverso un edificio residenziale crollato usando dei picconi, perché i bulldozer sono troppo grossi per la larghezza di quella strada. Anche la situazione negli ospedali nepalesi è sempre più grave, vista la mancanza di medici e risorse per curare un numero così alto di feriti.
– Moltissimi edifici, tra cui diversi templi antichi, sono crollati a causa del terremoto. A Katmandu tra gli edifici crollati c’è anche Dharahara, una torre di nove piani alta oltre 60 metri che si trova al centro di Sundhara e che è patrimonio dell’UNESCO. Al suo interno sono rimaste intrappolate decine di persone, molti corpi sono già stati estratti.
– Le scosse di terremoto si sono sentite anche nei paesi confinanti con il Nepal. Ci sono stati morti anche in India, almeno 61, e anche in Tibet e Bangladesh.
– Diversi paesi del mondo si sono offerti di aiutare le operazioni di soccorso in Nepal, e la successiva ricostruzione. L’arrivo degli aiuti sembra comunque piuttosto complicato a causa anche delle interruzioni delle linee del telefono e di internet. L’ambasciata americana in Nepal ha detto che darà circa 1 milione di dollari come aiuto iniziale, mentre l’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale – agenzia del governo statunitense – manderà un team di ricerca e soccorso. Il governo cinese ha mandato domenica in Nepal un team di ricerca e soccorso formato da 62 persone. Anche l’India, diversi paesi europei e alcune organizzazioni internazionali (Croce Rossa, Oxfam, Medici senza Frontiere, eccetera) stanno mandando delle squadre di soccorso.
– Si è trattato del peggior terremoto che ha colpito il Nepal dal 1934, quando morirono 8.500 persone.