I nativi americani e il film con Adam Sandler
Una decina di attori nativi americani ha abbandonato il set del film comico "The Ridiculous 6" per protestare contro la rappresentazione della loro cultura
Un gruppo di attori nativi americani, una decina circa, ha abbandonato per protesta il set di The Ridiculous 6 (i ridicoli sei), una commedia americana girata da Frank Coraci e con l’attore Adam Sandler (insieme a Dan Aykroyd, Steve Buscemi e il rapper Vanilla Ice). Il film – prodotto da Netflix, la società americana che offre film e serie tv in streaming – è un remake in chiave grottesca di I Magnifici sette, film western del 1960 diretto da John Sturges, a sua volta ispirato a I sette samurai di Akira Kurosawa.
La notizia dell’abbandono del set è stata diffusa da Indian Country Today Media Network (ICTMN), un giornale molto seguito tra i nativi americani, e poi ripresa dai principali siti d’informazione degli Stati Uniti. Gli attori – la maggior parte di loro è di origine Navajo – hanno lasciato il set per protestare contro quella che, a detta loro, era un’offensiva rappresentazione delle loro tradizioni e della loro cultura. I Navajo hanno anche protestato per le generalizzazioni fatte dal film, che accusano di ridicolizzare i nativi americani, confondere la cultura Navajo con quella Apache, e mancare di rispetto a entrambe.
Come esempi dell’irrispettosa rappresentazione delle loro tradizioni gli attori hanno citato i nomi con cui alcune donne native americane compaiono in The Ridiculous 6 – No Bra (senza reggiseno) e Beaver’s Breath (alito di castoro – ma “beaver” è anche un’allusione alle parti intime femminili) – e una scena del film in cui una donna Apache fuma un calumet (una pipa da cerimonia usata dai nativi americani) mentre fa pipì goffamente accovacciata.
Loren Anthony, uno degli attori che hanno lasciato le riprese di The Ridiculous 6, ha spiegato che la decisione è arrivata dopo il rifiuto da parte della produzione di prendere in considerazione dubbi e perplessità degli attori. Un altro attore, Goldie Tom, ha detto al New York Times che la produzione ha risposto loro dicendo che la sceneggiatura non sarebbe stata modificata e che quindi gli attori erano liberi, se lo desideravano, di andarsene.
L’attore Loren Anthony (a destra) sul set del film: l’immagine è stata postata su Instagram
“Sin dai primi giorni ci siamo accorti che qualcosa non andava, ma abbiamo sorvolato”, ha raccontato Anthony, “ma dopo aver scoperto di più sulla sceneggiatura, abbiamo deciso che era troppo irrispettosa nei confronti delle donne e degli anziani nativi americani”. Un altro motivo per l’abbandono del set sta nel fatto che nel film alcuni attori “bianchi” recitano ruoli di nativi americani. Tra coloro che hanno lasciato il set c’è anche, scrive il New York Times, il consulente nativo appositamente chiamato per vigilare sulla rappresentazione dei nativi americani nel film.
Netflix – che ha prodotto il film e ha un contratto con Sandler per quattro film – ha risposto con un comunicato, riportato da Vulture: «Il film contiene la parola “ridicolo” nel suo titolo per un motivo: perché è ridicolo. È una satira a tutto tondo di film western e degli stereotipi che hanno diffuso e il film è composto da un cast molto vario che capisce lo scherzo e ne diventa parte: non si ride di loro, si ride con loro».