I migranti uccisi lungo una ferrovia in Macedonia
14 persone agfhane e somale sono morte mentre percorrevano una delle vie più frequentate dagli immigrati per entrare in Europa
Nella notte tra giovedì 23 e venerdì 24 aprile, un gruppo di circa cinquanta migranti è stato investito da un treno lungo una ferrovia vicino a Veles, nel centro della Repubblica di Macedonia. Secondo le prime notizie diffuse dal procuratore macedone, sono rimaste uccise quattordici persone, provenienti da Afghanistan e Somalia. Il procuratore ha anche detto che il macchinista aveva visto i migranti lungo la ferrovia, tra i binari, e che li aveva avvertiti del passaggio del treno con un fischio della locomotiva: non era però riuscito a fermare il treno a causa delle breve distanza tra il mezzo e le persone sui binari. I soccorsi – che stanno proseguendo da ieri sera – sono piuttosto complicati perché il tratto dove è avvenuto l’incidente si trova in una valle molto stretta raggiungibile solo in treno o a piedi.
Frontex, l’agenzia per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione Europea, distingue sette rotte principali seguite dai migranti per entrare nell’Unione Europea, specificando comunque che il numero maggiore di ingressi riguarda gli aeroporti internazionali. Nei mesi che vanno da gennaio a marzo 2015, tra le vie più trafficate ci sono stati il Mediterraneo occidentale (1.786 ingressi), il Mediterraneo centrale (10.237), e il Mediterraneo orientale, verso la Grecia via mare e poi attraverso Grecia e Albania via terra (13.342 ingressi). La via più frequentata risulta quella attraverso i Balcani con 32.421 ingressi.
La Macedonia, in particolare, si trova su una delle rotte migratorie di terra che collegano il Medio Oriente e l’Africa all’Europa, attraverso i Balcani e la Grecia. Sono molti i migranti che scappano da guerre, povertà e repressione e che “scelgono” di affrontare un percorso via terra che è più lungo, ma che è anche considerato più sicuro rispetto alla traversata via mare. Buona parte dei flussi migratori verso l’Italia passa ad esempio da terra, soprattutto da paesi dell’est Europa come la Romania – il paese da cui arrivano più migranti in assoluto, in Italia – e l’Ucraina, oppure dell’Asia come la Cina. La maggior parte degli arrivi in Italia attraverso i Balcani è avvenuta negli anni Novanta, al tempo delle guerre jugoslave. Oggi i Balcani sono invece soprattutto un punto di passaggio, attraversato da chi arriva dal Medio Oriente: iracheni, siriani, afghani, pakistani.