Matteo Renzi sulla morte di Giovanni Lo Porto
Per il presidente del Consiglio la responsabilità della morte dell’ostaggio italiano è dei terroristi
Dopo che il governo degli Stati Uniti ha annunciato di avere ucciso per sbaglio Giovanni Lo Porto durante un attacco con un drone lo scorso gennaio in Pakistan e dopo che in una conferenza stampa a Washington, DC, Barack Obama ha offerto le sue condoglianze alla famiglia aggiungendo che «come presidente e comandante in capo» si assume «pienamente la responsabilità per le nostre operazioni di antiterrorismo», il presidente del Consiglio Matteo Renzi (da Bruxelles, dove si trovava per il Consiglio straordinario dell’UE sull’immigrazione) ha detto:
«Ho molto apprezzato la totale trasparenza che gli Stati Uniti hanno avuto nel riconoscere le responsabilità di ciò che è avvenuto. Leggo dei commenti che non voglio neanche affrontare: è del tutto evidente che di fronte a questo dolore prima abbiamo preso del tempo per informare nel modo corretto la famiglia (…) Naturalmente questo non toglie niente rispetto al fatto che l’Italia è pronta e disponibile a riferire in parlamento.
Siamo stati ufficialmente informati che Lo Porto era dentro a quel compoud ieri. Vorrei che fosse chiaro questo concetto come il presidente Obama ha spiegato molto bene. Non si è trattato di un blitz. Non è che gli Stati Uniti hanno cercato di liberare gli ostaggi, come ho letto ancora in queste ore, e allora perché non vi hanno avvisato. Si è trattato di un intervento di cui tempo dopo si è capito che non aveva colpito soltanto dei terroristi di al Qaida ma altre due persone e si è potuti risalire alla loro identità in modo definitivo solo nella giornata di ieri. Deve essere chiaro, altrimenti la ricostruzione non è corretta. (…) Lo Porto e il suo collega erano nelle mani di un’organizzazione terroristica che ne ha messo a rischio la vita. La responsabilità è chiara».